Soggiorneranno a Barbastro, nella regione autonoma dell’Aragona, in Spagna, fino al 20 settembre le immagini che i cinque fotografi incaricati di IDE – Reconstruction of Identities (Katerina Buil, Senne De Wilde, Marine Gastineau, Filippo Venturi e Martin Thaulow), hanno scattato a Savignano sul Rubicone nel settembre 2019 nell’ambito del progetto IDE – Reconstruction of identities che vede il Comune di Savignano sul Rubicone capofila di un partenariato europeo di cui fanno parte la spagnola Ad Hoc Gestión Cultural di Saragozza – legata al festival di Barbastro – l’olandese agenzia Noor Images di Amsterdam e il Copenhagen Photo Festival.
L’allestimento è stato realizzato in occasione del Bfoto, festival di fotografia emergente, che si è svolto dal 17 al 23 agosto e resterà visibile fino al 20 settembre. Prima della Spagna le fotografie di IDE erano state esposte ad Amsterdam e a Copenaghen, in un viaggio iniziato lo scorso 6 luglio che ha visto spostarsi per l’Europa una selezione degli scatti di Katerina Buil, Marine Gastineau, Filippo Venturi, Sanne De Wilde e Martin Thaulow. Tutte le immagini sono state realizzate a Savignano sul Rubicone, durante le residenze d’artista svoltesi nel settembre 2019. Un percorso progettato con l’intento di incoraggiare la riflessione sul concetto dinamico di “identità” e “appartenenza”.
“IDE – Reconstruction of Identities” è un tentativo di pensare alla fotografia come uno strumento di conoscenza, capace di dare forma al concetto dinamico e dell’identità europea. In un continente caratterizzato da un’ampia diversità culturale, in cui convivono più nazionalità, religioni, ideologie, tradizioni e stili di vita, è normale chiedersi come rimanere fedeli alla propria cultura e muoversi in un mondo nuovo, e come si costruisce e modifica nel tempo l’identità.
La mostra è il risultato di una collaborazione di due anni tra quattro partner che lavorano con la fotografia e la cultura e sarà visitabile nella sua interezza a Savignano sul Rubicone, in occasione del SI FEST 2020 – periodo 18, 19 e 20 settembre, mostre aperte nei week end fino al 4 ottobre.
Maggiori informazioni sugli artisti e sul progetto sulla pagina dedicata, sul sito web www.reconstructionofidentities.eu.
Approfondimento
I fotografi invitati a Savignano sul Rubicone hanno sviluppato ognuno un tema assegnato dalla direzione del progetto IDE. Katerina Buil ha fotografato le “azdôre” che vivono nelle zone rurali di Savignano sul Rubicone (Rio Salto, Fiumicino, San Giovanni in Compito); Marine Gastineau ha realizzato un reportage nella comunità senegalese di Savignano sul Rubicone, fotografie dall’atmosfera intimista che fanno trasparire le difficoltà di essere e di non essere nello stesso tempo parte di una comunità; Sanne De Wilde ha fotografato le persone “iconiche” che rappresentano la comunità di Savignano sul Rubicone a cominciare dal sindaco Filippo Giovannini, il cui ritratto in grande dimensione, emerge in una gigantografia nella piazza centrale di Barbastro, per passare al comandante dei Carabinieri, della Polizia locale, al parroco, ai rappresentanti delle comunità senegalesi e islamiche del Rubicone, al presidente della squadra di calcio. Il fotografo forlivese Filippo Venturi, incaricato dal Comune di Savignano sul Rubicone – SI FEST, ha documentato le giornate di alcune una comunità di donne profughe, rifugiate in casa-famiglia dell’area del Rubicone, in fuga da situazioni estreme di povertà, di violenza, di persecuzione e in attesa di un permesso di soggiorno e dare vita e speranza alle loro esistenze. Fa parte del progetto anche il reportage di Martin Thaulow, realizzato a Copenaghen e lungo la rotta balcanica dell’immigrazione, che dalla Siria al Kurdistan porta i profughi nel cuore dell’Europa, in cerca di una nuova esistenza.
IDE – Ricostruzione delle identità attraverso la fotografia
Ricostruire le identità attraverso la fotografia. È da questo ambizioso assunto iniziale che nasce IDE – Reconstruction of Identities, progetto che collega Savignano sul Rubicone a tre importanti città europee quali Copenaghen, Amsterdam e Saragozza. I soggetti coinvolti, differenziati per caratteristiche territoriali e tipologia, sono il Comune di Savignano sul Rubicone, che porta nel progetto l’esperienza del SI FEST, nato nel 1992 che arriverà nel settembre 2020 alla sua ventinovesima edizione; il Copenhagen Photo Festival (CPF), nato nel 2010 e cresciuto fino a diventare il più grande festival di fotografia dei paesi scandinavi; l’agenzia olandese Noor, che riunisce giornalisti, autori, fotografi, artisti e cineasti di tutto il mondo; l’agenzia di produzione culturale internazionale spagnola Ad hoc.
Il progetto, finanziato dall’Unione europea sul bando EACEA 32/2017 del programma Europa creativa, ha durata biennale e sarà parte integrante anche del SI FEST 2020, dove verranno allestite delle mostre conclusive realizzate con immagini prodotte durante residenze, i workshop, le campagne condotte sul territorio di Savignano sul Rubicone e i laboratori di didattica fotografica nelle scuole.