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Sauro Pari Fondazione Cetacea: Perchè Ravenna propone un impianto eolico che arriva fino a Rimini?

Sauro Pari Presidente Fondazione Cetacea onlus, interviene sulla discussione in corso sugli impianti eolici a Ravenna e Rimini e sul rigassificatore di Ravenna. Un intervento critico nei confronti della Regione e del presidente Stefano Bonaccini.

“Vorrei entrare nel merito della vicenda “Impianti Eolici” in Adriatico ed in particolare in merito ai due impianti proposti di fronte a Rimini. In realtà sino a pochissimo tempo fa si parlava solo di uno ma poi, misteriosamente, quello di Ravenna si è spostato fino ad interessare Cesenatico, Bellaria e Rimini.

C’è anche un paradosso evidente. Da Ravenna partono parallelamente due progetti: uno “abbondante” che comprende l’eolico, il fotovoltaico, la captazione della CO2, la produzione di idrogeno (manca solo la pietra filosofale) che è in attesa di VIA e l’altro, già in fase avanzata che è quello del Rigassificatore, anzi DEI Rigassificatori.

Per questo secondo progetto è in fase di ultimazione il gasdotto che collega Ravenna a Sansepolcro. Un’opera faraonica se unita al rinnovo del metanodotto di Jesi. Investimenti di decine di miliardi per opere che dovrebbero essere obsolete dopo il 2030. Ma non solo perché impiantare due rigassificatori a Ravenna portando a tre quelli nell’area e proporre contemporaneamente l’impianto “misto” energetico di Agnes? Investimenti contrastanti: auto concorrenza. A meno che uno dei due progetti sia fumo negli occhi e serva a contrastare la crescita di impianti di energia pulita mettendo in cattiva luce i progetti in corso. In poche parole serva ad occupare il posto.

Un altro argomento importante è quello dell’atteggiamento della Giunta di governo della Regione.

Bonaccini è stato investito dell’autorità di Commissario Straordinario del Governo in relazione ai Rigassificatori ed ha approvato in fretta e furia l’installazione di queste due macchine distruttrici dell’ambiente senza preoccuparsi minimamente del danno che ne deriverà al nostro mare. Il rigassificatore funziona così. Il metano, per essere trasportato viene liquefatto, per fare ciò viene portato ad una temperatura di -163°, meno cento sessanta tre gradi. Per reimmetterlo in circolazione occorre riportarlo a temperatura ambiente e quindi si usa l’acqua del mare per riscaldarlo.

Ma il mare si raffredda e di conseguenza l’equilibrio biologico salta. Non solo, per favorire lo scambio termico i tubi devono essere tenuti puliti con largo uso di sostanze antibiotiche che finiscono in mare. Il Presidente Bonaccini non ha pensato a imporre almeno un impianto a circuito chiuso in cui il gas viene riscaldato bruciandone una piccola percentuale. Come attività di Commissariato mi sembra molto orientata a favorire gli interessi dei committenti e non di tutti gli altri stakeholder, pescatori in primis.

Infine la Giunta Regionale ha affermato che l’Emilia Romagna raggiungerà le emissioni zero entro il 2050 aumentando quindi esponenzialmente da subito le fonti energetiche rinnovabili. Faccio quindi una proposta al Presidente Bonaccini. Presidente, perché la Regione non si fa promotrice dell’attivazione di gruppi regionali di investitori nei progetti di impianti per l’energia pulita? La Regione stessa potrebbe investire per il bene dei cittadini. Proponete di entrare fra gli investitori, sarebbe una garanzia per il controllo degli impianti. Se ho capito bene poi ci sarebbe una resa del 10%, mica bot.”

Sauro PARI

Presidente Fondazione Cetacea onlus

Ente di Ricerca riconosciuto

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