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“Sarebbe meglio mettere al bando le slot machine”

Gentile direttore,

nei giorni scorsi è stato dato ampio risalto alla notizia che numerose attività che ospitano slot machine. oppure sale giochi o sale bingo, dovranno spostarsi oppure chiudere, oppure rinunciare alle macchinette. E’ una iniziativa nelle intenzioni contro le ludopatie. A mio parere è la classica soluzione italiana. Lo stato non rinuncia agli introiti derivanti da questo gioco d’azzardo (oltre 70 miliardi da tutti i giochi d’azzardo) tuttavia ti rendo la vita difficile dove poter giocare. Alla fine queste nuove norme che impongono una distanza di 500 metri da “istituti scolastici di ogni genere e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori”, produrranno come unico risultato una concorrenza sleale (bar o altro a 600 metri aperti con macchinette e quelli più vicini senza) ed una migrazione verso parti della città che non hanno questi problemi, ad esempio in tante aree della zona turistica. Aggiungo, se mi è concesso, che non capisco come si possa pensare di combattere le ludopatie spostando di qualche centinaia di metri i luoghi dove è possibile giocare. Sarebbe molto meglio che lo Stato italiano decidesse di mettere al bando le slot machine su tutto il territorio nazionale. Ma in questo caso ci vuole coraggio e la consapevolezza di una riduzione importante delle entrate per lo Stato e la messa in crisi di un intero comparto industriale (costruttori di giochi e componenti elettronici, commercio dei macchinari, noleggiatori e gestori di attrezzature, ricevitorie, sale bingo, gaming hall), che numeri alla mano è quasi raddoppiato dal 2006 al 2011.

lettera firmata

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