Nel dibattito in corso nel Partito Democratico in vista dell’elezione del nuovo segretario nazionale tramite le primarie, interviene oggi Sara Donati, Presidente del Consiglio Comunale di Rimini:
In questi giorni di dibattito politico congressuale in cui ci accingiamo a confrontarci con i nostri iscritti, ritengo utile intervenire con un sintetico contributo.
La sfida che il Partito Democratico dovrà affrontare richiede il dispiego delle nostre migliori energie, non lo dobbiamo soltanto ai tanti militanti e volontari che lavorano attualmente, ma anche ai tanti che hanno costruito nei decenni precedenti la più importante forza di centro sinistra del paese. Lo dobbiamo alle donne e agli uomini che hanno fatto quelle battaglie sindacali, per i diritti del lavoro e diritti civili, di cui oggi, ancora beneficiamo. Abbiamo una storia che non va dimenticata, senza nostalgie, senza rimpianti, ma con radici chiare e una direzione che guarda al futuro senza improvvisazioni o passi indietro sulla dimensione Europea.
Immagino anche ci saranno, come spesso accade, tanti ritorni, molti che vorranno metterci alla prova. Siamo un grande partito è lecito cambiare idea e mi auguro che insieme riporteremo unito il centro sinistra.
Io sento più vicina, alla mia storia personale e nel partito, l’adesione a sostengo di Nicola Zingaretti, perché ho avuto modo di conoscere e apprezzare il lavoro amministrativo e politico che ha fatto negli anni e perché il suo impegno in politica coincide con una dimensione di valori e azioni congruenti a quelli del centro sinistra. La credibilità in politica, come la reputazione, sono elementi distintivi.
Di fronte al susseguirsi di slogan e titoli roboanti oltre che spesso, fantasiosi, apprezzo invece il realismo della sua proposta.
Una proposta che ha solide fondamenta. Ne cito alcune che vedo più forti: la centralità del lavoro come dimensione di identità professionale e di sostentamento. Occupazione e crescita devono poter stare insieme alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo di una buona qualità di vita per la nostra società. Il lavoro non si può confondere inoltre con l’assistenzialismo. Così come sul fronte della crescita accelerare con gli investimenti pubblici (abbiamo 140 miliardi disponibili non ancora spesi!). Occorre un’Europa più vicina e capace di intervenire sui bisogni delle persone oltre che sui mercati. L’Europa è una cornice fondamentale per la nostra stabilità e per comporre il quadro dei rapporti tra Stati membri.
Ma veniamo al punto più importante per chi si accinge a scegliere il segretario di un partito. L’idea che si vuole portare avanti, la scelta della rappresentanza e le forme del partito. Occorre ridare gambe e cuore ai temi dell’equità, della solidarietà, della valorizzazione dei giovani. I valori del centro sinistra non possono più essere stravolti da lotte intestine, personalismi effimeri e volatilizzabili nel giro di pochi mesi.
La storia del nostra partito, così come la storia del nostro paese non si può rinnegare, accantonare. Serve ripartire da una dimensione di lavoro di gruppo, per poter attrarre le energie e le persone che si aspettano da noi un forte rilancio. Io ne ho incontrate tante a Roma a Piazza Grande. Eravamo a centinaia. Nei circoli e tra le persone, con cui mi sto confrontando a Rimini in questi giorni di congresso, sento forte l’esigenza di tornare ad un confronto franco, a volte anche conflittuale, ma vero e il più possibile rispettoso delle nostre radici.
La classe dirigente precedente ha fatto errori che ci sono costati molto, errori che vanno riconosciuti e affrontati, sui quali andrà fatto un cambiamento radicale; a partire dai candidati da scegliere rispettando le indicazioni dei territori, coinvolgendo le persone, aprendo alla società civile, stringendo alleanze proficue che ci portino a riottenere un ruolo da protagonisti nello scenario nazionale.
Sara Donati
