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Santarcangelo, il sindaco ricorda Tonino Guerra e Tullio De Mauro

Il sindaco di Santarcangelo, Alice Parma, ha pronunciato questo discorso in consiglio comunale in ricordo di Tonino Guerra e Tullio De Mauro:

Buona sera a tutti, prima di cominciare i lavori del Consiglio ci soffermiamo a ricordare insieme due giganti della cultura italiana che in modi e tempi diversi hanno incrociato i loro percorsi con quello della nostra città.

Il primo, naturalmente, è Tonino Guerra. Oggi il poeta avrebbe compiuto 97 anni e credo gli avrebbe fatto piacere notare che la sua città di origine e quella dove ha vissuto tanti anni della sua vita si uniscono ancora una volta per ricordarlo e rendergli omaggio. Seguendo un filo conduttore che connette Alta e Bassa Valmarecchia, Pennabilli e Santarcangelo celebrano insieme il maestro, ripercorrendo con cinque giorni di iniziative le sue orme dalla Romagna fino alla Russia.

Dopo l’apertura di questa mattina a Pennabilli e questo momento di commemorazione istituzionale, gli eventi proseguiranno sabato in Alta Valle, per tornare a Santarcangelo lunedì 20 marzo. Al Supercinema proietteremo il documentario “Tonino” di Daniele Ceccarini e Mario Molinari, che arriva in Romagna in anteprima nazionale per scoprire l’artista e l’uomo attraverso le testimonianze di illustri amici e conoscenti. Le Giornate per Tonino raggiungono il culmine martedì 21 marzo, a 5 anni dalla sua scomparsa e nella Giornata mondiale della Poesia: all’ITSE Molari, infatti, la premiazione del tradizionale concorso di poesia quest’anno sarà dedicata a lui.

La ricorrenza di questi anniversari, l’organizzazione delle iniziative dedicate al maestro, gli approfondimenti sulla sua figura ci portano ancora una volta a interrogarci sul suo messaggio, sulla sua eredità. Cosa ci ha lasciato Tonino Guerra? In estrema sintesi, una visione: la visione di un mondo in cui la tutela e il recupero delle nostre migliori tradizioni si traducono inevitabilmente in una profonda innovazione delle nostre abitudini. Questa sorprendente combinazione, questa capacità di vedere il futuro guardando al passato – quasi come se il tempo fosse circolare – sono ancora oggi il patrimonio più grande e meno sfruttato dell’eredità di Tonino. Meno sfruttato perché non è facile, mancando della sua stessa visione, elevarci dal caos della quotidianità per elaborare un pensiero alto e di prospettiva. Ma vogliamo e dobbiamo saperlo fare, non soltanto perché amministriamo una comunità, ma anche come semplici cittadini che aspirano a una vita più sostenibile, con ritmi più consoni alla nostra natura di esser umani.

In questa capacità di rileggere la tradizione in funzione innovativa, vedo una straordinaria somiglianza tra Tonino Guerra e l’altra persona che ricordiamo questa sera, ovvero Tullio de Mauro. Il grande linguista, purtroppo, ci ha lasciati lo scorso 5 gennaio, appena pochi mesi dopo essere diventato cittadino onorario di Santarcangelo in questo stesso giorno del 2016.

Ma la forza del suo messaggio rimane invariata: riscoprire le radici della lingua e le origini della cultura per capire come si stanno evolvendo e quale direzione prenderanno in futuro. Nella sua ultima intervista rilasciata alla testata web Linkiesta, De Mauro ci regala un paio di passaggi davvero illuminanti, in particolare sulla lingua e sulla scuola: “Quando abbiamo iniziato a dire ‘ministra’ e ‘sindaca’ molti hanno sobbalzato. Ma le donne ministro o sindaco non c’erano mai state. Nato il ruolo è giusto che il vocabolario si adegui. La lingua ci autorizza a usare i femminili. Usiamo i femminili, con qualche attenzione”.

Questo era Tullio De Mauro. Tutto meno di quello che ci si sarebbe aspettati da un linguista di fama e prestigio internazionali, che giunto a una certa età uno si sarebbe potuto immaginare arroccato su posizioni conservatrici. Invece no. E De Mauro lo aveva dimostrato anche un anno fa in Consiglio comunale, quando lo avevamo ascoltato esprimere, con parole semplici e alla portata di tutti, la storia del difficile recupero del dialetto nel Novecento. Anche in questo Guerra e De Mauro si assomigliano: nell’idea di una cultura profonda eppure semplice, innovativa eppure per tutti. E per avere una cultura così, bisogna avere una scuola che va in quella direzione. “I quattro sistemi che hanno i migliori risultati secondo i test comparativi internazionali sono i quattro sistemi più inclusivi, che riescono a portare tutti al diploma” spiega De Mauro nell’intervista che dicevo prima. “Conciliare inclusione e risultati è possibile. Non si possono coltivare le eccellenze per mettere una toppa al fatto che si lasciano fuori i meno dotati”. Ecco, questo è il mondo che dobbiamo essere impegnati tutti i giorni a costruire. E la guida di Tonino Guerra e Tullio De Mauro continua e continuerà a essere preziosa, oggi come negli anni a venire. Grazie.

Per ricordare Guerra e De Mauro, il Consiglio comunale ha poi ascoltato la poesia Amarcord, scritta da Tonino nel 1973, lo stesso anno del convegno che portò per la prima volta De Mauro a Santarcangelo.

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