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Santarcangelo saluta Rina Macrelli. Parma: “Ha affrontato il Novecento a testa alta”

Diverse persone hanno voluto salutare per l’ultima volta Rina Macrelli, facendo visita alla camera ardente allestita nella sala del Consiglio comunale nella tarda mattinata di oggi (lunedì 9 novembre). Con queste parole, la sindaca Alice Parma ricorda e saluta Rina Macrelli a nome di tutta la città:

“Oggi diciamo addio a Rina Macrelli, una figura centrale per la cultura e la vita pubblica di Santarcangelo nel Novecento, capace di portare la sua vitalità e il suo pensiero ben oltre la nostra città – commenta la sindaca -.Il suo percorso nel mondo dell’arte e della cultura, che definire straordinario è davvero riduttivo, comincia dal cinema alla fine degli anni 50″.

“A Roma, Rina è prima interprete poi aiuto regista per diversi cineasti francesi e italiani, fino alla collaborazione con Michelangelo Antonioni per “Zabriskie Point” nel 1970. Nel frattempo la sua attività si estende alla televisione, con una lunga serie di programmi e film per la tv per i quali arriva a scrivere soggetti e sceneggiature, collaborando tra gli altri con Liliana Cavani. Il 1973 segna invece un momento determinante per Santarcangelo e la poesia dialettale: Rina organizza il “Seminario popolare su Tonino Guerra e la poesia romagnola”, a cui partecipano anche studiosi di fama nazionale e internazionale come Tullio De Mauro e Augusto Campana”.

“Si tratta di un momento cruciale nella valorizzazione di quel patrimonio linguistico e culturale che ancora oggi fa parlare di sé in Italia e nel mondo. Di quell’esperienza irripetibile, scherzosamente battezzata “E’ circal de’ giudéizi” dai santarcangiolesi, Rina fa parte fin dall’inizio insieme a Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Nino Pedretti, Flavio Nicolini e Gianni Fucci, tra gli altri”.

“Rina incoraggia e sostiene Pedretti e Baldini, “scopre” Giuliana Rocchi, cura la prima raccolta di Fucci, traduce in dialetto i poeti della beat generation e il “Miles Gloriosus” di Plauto. Nel 2012 ha ritirato insieme a Fucci e Nicolini l’Arcangelo d’Oro conferito dall’Amministrazione comunale al “Circolo del Giudizio”, definito nell’occasione una “fucina di innovazione e creatività artistica che da Santarcangelo ha alimentato e alimenta la cultura romagnola e italiana”. Nel 2019, in occasione dei suoi 90 anni, abbiamo voluto dedicarle la quarta edizione della rassegna “Votes for women!”, per rendere omaggio al suo impegno per i diritti delle donne”.

“Rina infatti aveva collaborato attivamente con il movimento femminista, oltre a scrivere nel 1981 il saggio “L’indegna schiavitù”, su Anna Maria Mozzoni e la sua lotta contro la prostituzione di Stato a fine Ottocento. La sua forza, la sua sagacia e la sua ironia non l’anno mai abbandonata, accompagnandola fino agli ultimi anni della sua vita in cui ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerla”.

“Il nostro primo incontro risale al momento della mia candidatura a sindaca, nel 2014. Ricordo che, andata a trovarla, mi chiese di dove fossi. Io le dissi che ero di Santarcangelo, “Abito di là dal fiume”, e lei: “Ah ma allora non sei di Santarcangelo!”, esclamò con quel sorriso furbo tipico di chi sa fare battute. E poi l’ultima volta, quando io e la vice sindaca Fussi siamo andate a trovarla al Valloni”.

“Noi le chiedevamo di lei, della sua vita, della rivista che curava per gli ospiti della struttura e del libretto al quale stava lavorando con i suoi ultimi scritti. E lei invece ci ha guardate poi ha detto: “Ragazze, siete donne, siete belle, dovete crederci!”. E io me la sono immaginata pronunciare con quello stesso tono, con quella stessa convinzione, gli slogan per i diritti delle donne alle manifestazioni femministe, che per me sono rappresentate da quella foto bellissima dove si vede Rina in corteo insieme a Flavio Nicolini”.

“Questa – per me, ma credo anche per i tanti che l’hanno conosciuta prima – è stata Rina Macrelli: un’intellettuale raffinata, un’anticipatrice in ambito artistico e culturale, una donna lucida, attiva e determinata, capace di affrontare a testa alta quel Novecento che le deve tanto, non solo entro i ristretti confini di Santarcangelo. Ciao Rina, e grazie di tutto”.

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