Su invito del sindaco Alice Parma e dell’assessore ai Servizi sociali e sanitari, Danilo Rinaldi, tra fine 2018 e inizio 2019 i vertici dell’Ausl Romagna hanno incontrato i medici della Casa della salute, le organizzazioni sindacali e le massime autorità regionali, il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. Nel corso di questi incontri si è realizzato un percorso di concertazione che ha consentito di apportare alcune migliorie al progetto, del quale l’Amministrazione comunale intende ancora una volta ribadire le caratteristiche fondamentali.
L’unità operativa di Chirurgia generale e senologica e il nuovo reparto denominato Ospedale di Comunità (OsCo) avranno equipe medico-infermieristiche e ingressi separati, senza alcuna promiscuità o rischio di natura igienico-sanitaria (ipotesi peraltro da respingere in quanto priva di qualsiasi validità scientifica). Il reparto di Chirurgia generale e senologica – riorganizzato in 5 stanze invece di 7 per dare spazio all’OsCo – manterrà inalterati gli attuali 11 posti letto (10 di degenza ordinaria più 1 riservato al day hospital), che potranno essere aumentati di 2 unità senza richiedere alcuna modifica strutturale nel caso in cui il fabbisogno dovesse in qualsiasi momento rivelarsi più elevato di quello attuale, in media comunque non superiore al 75%.
Rispetto agli standard qualitativi e quantitativi della Chirurgia generale e senologica, nel corso degli incontri la direzione generale dell’Ausl è tornata a confermare quanto chiesto e ottenuto nello scorso mese di novembre dall’Amministrazione comunale: i posti letto disponibili e il numero di sedute operatorie resteranno immutati anche durante la realizzazione dell’intervento di ristrutturazione, così come i tempi d’attesa per gli interventi chirurgici, che non saranno prolungati oltre gli attuali 30 giorni di media.
Per quanto riguarda invece l’Ospedale di Comunità, si tratta di un reparto di cure intermedie di cui beneficerà la comunità di Santarcangelo e dell’intera Valmarecchia: un servizio che qualifica ulteriormente l’offerta dell’ospedale Franchini, rafforzando il coinvolgimento dei medici di base del territorio a partire da quelli della Casa della salute, rispetto alla quale i riscontri sono largamente positivi. L’OsCo sarà destinato al ricovero temporaneo di pazienti cronici, soprattutto anziani, incrementando la disponibilità di posti letto nelle strutture sanitarie intermedie a valenza ospedaliera territoriale (lungodegenza, post acuti, riabilitazione estensiva e centri di residenza): un servizio in più anche per le famiglie, che non dovranno più recarsi in ospedali di altre città per assistere un parente ricoverato.
“Siamo di fronte a un risultato condiviso che porta miglioramenti al progetto originario” dichiara l’assessore Rinaldi. “Sulla base di parametri oggettivi come i criteri sanitari e i principi di accreditamento pubblico, non si può parlare in alcun modo di depotenziamento o possibile chiusura della Senologia come sostenuto da più parti, a volte per mancanza d’informazioni a volte con finalità strumentali.
Di contro, la creazione dell’OsCo rappresenta un passo importante verso la tanto auspicata integrazione socio-sanitaria, dando vita a percorso di presa in carico del paziente non facile da trovare altrove. Si tratta di una possibilità aggiuntiva prima della dimissione del paziente, fondamentale nella misura in cui anche la popolazione di Santarcangelo va incontro a un invecchiamento sempre più evidente. La nostra città può vantare un modello ospedaliero unico, che funziona tenendo insieme diversi livelli di assistenza dal Pronto intervento all’alta specialità della Senologia. Un modello – conclude Rinaldi – che da decenni si basa su due pilastri: una solida tradizione di investimenti, che ha visto largamente impegnata anche l’Amministrazione comunale, e una forte cultura della condivisione, che porterà anche nel prossimo futuro l’Azienda sanitaria a stabilire insieme ai medici di base le modalità operative di funzionamento dell’OsCo”.