La terza giornata del Nòt Film Fest, il festival del cinema indipendente internazionale che quest’anno ospita 118 film da 32 paesi diversi e creativi indipendenti a Santarcangelo di Romagna.
Sempre nel rispetto delle misure di sicurezza, nei giorni precedenti il pubblico ha riempito le sale: si sono contate infatti più di 150 presenze sia alle proiezioni di giovedì che a quelle del venerdì e durante il weekend se ne aspettano ancora di più viste le giornate più libere e gli appuntamenti in programma.
Durante la giornata di oggi le luci del festival sono puntate sui workshop per attori e registi la mattina e sulle opere presentate ai festival internazionali partner del Nòt Film Fest nel pomeriggio, insieme ai documentari internazionali e ai corti di genere.
Alle 10.30 si parte con il workshop tenuto da Anna Pennella, giovanissima e talentuosa casting director, che ha avuto modo di lavorare al cast di film quali Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani e Non Odiare di Mauro Mancini (che verrà presentato quest’anno al Festival di Venezia). Anna racconta la sua formazione e la sua esperienza nel mondo della casting direction, fornendo inoltre preziosi consigli al pubblico in sala su come intraprendere la carriera attoriale e iniziare ad avventurarsi nel difficile mondo del cinema, fatto di provini, sacrifici ma soprattutto passione. Fra i vari consigli, Anna ricorda che l’importante per chi desidera fare l’attore è sempre “essere se stessi e non ciò che vorresti essere, ossia qualcosa che non ti appartiene” e spiega che per lei il talento è “un istinto, è fare al meglio ciò che stai facendo”.
Nella seconda parte della mattinata è poi il turno di Stefano Cipani, regista di Mio fratello rincorre i dinosauri, sua opera prima con la quale ha vinto il David di Donatello Giovani e il Young Audience Award agli EFA. Cipani racconta che cosa significa fare un film indipendente in Italia attraverso la sua esperienza di regia e parlando di come funziona la complessa macchina che unisce produzione e distribuzione. Collegandosi alle parole della casting director Anna Pennella, racconta dettagli e curiosità sul casting del lungometraggio, in particolare la difficile, ma stimolante selezione dei giovani attori protagonisti che hanno affiancato attori del calibro di Alessandro Gassman e Isabella Ragonese. Stefano Cipani, infine, invita gli aspiranti filmmakers a non arrendersi di fronte alle difficoltà dicendo che: “quando hai toccato il fondo puoi solo risalire. È importante resistere e cercare di realizzare il proprio sogno”.
Nel pomeriggio le proiezioni continuano con la sezione “Kosovo Spotlight”, con le opere selezionate dal festival partner Pristina Film Festival tra cui la prima italiana del lungometraggio kosovaro The Flying Circus di Fatos Berisha, regista, fondatore del festival e giurato per questa edizione del Nòt; dopodichè è il turno di “Evolution Mallorca & Lituania Spotlight” sezione che presenta al pubblico sei cortometraggi in anteprima italiana provenienti dal festival maiorchino e dal centro audiovisivo lituano con cui Nòt Film Fest collabora. “È sempre bello venire al Nòt e portare un po’ dell’Evolution Mallorca qui in sala. Quando si hanno le stesse visioni e gli stessi valori è facile collaborare” commenta Sandra Lipski, fondatrice del festival spagnolo e sostenitrice di un clima volto sempre più alla condivisione e allo scambio culturale.
Alle 18 vengono proiettati i documentari d’autore, con Normality, un corto di Silvia Susanna, regista e architetta presente in sala insieme a Giuseppe Canegiallo che ha creato le musiche del corto. “Ho concepito Normality a New York all’inizio del lockdown; ero lì per una borsa di studio alla NAIFA e insieme ad altri filmmaker ci siamo interrogati sul concetto di normalità. Tutti volevano tornare alla normalità, dicevano che presto sarebbe finito questo strano periodo, ma in fondo che cos’è la normalità?” racconta Silvia. “Credo che filmmaking e architettura siano sorelle, entrambe possono avere un grande impatto sulle persone, così come la musica” aggiunge riferendosi alla sua doppia carriera e al lavoro di Canegiallo per il documentario. Alla sua opera prima, Silvia è davvero felice di essere al Nòt Film Fest; “Io sono nata a Rimini, mia mamma è di Rimini, per cui essere qui è un grande onore per me ed un’occasione per avere la mia famiglia vicino e mostrar loro il mio lavoro”. Insieme alle prime mondiali di L’ultimo Barbiere di Carrera Longa (IT) e Trudie’s Goose (USA), chiude la sezione la prima europea di The grand unified theory of Howard Bloom (USA) di Charlie Hoxie, regista e montatore statunitense arrivato da New York. Il documentario racconta la vita del poliedrico e stravagante Howard Bloom, genio delle pubbliche relazioni discografiche negli anni 80 e colpito da una malattia che lo porta a riflettere sull’evoluzione dell’universo e delle relazioni umane. “Nella società di Brooklyn dove lavoro hanno un occhio particolare per le storie e i personaggi che vivono qui; Howard voleva produrre una serie di 77 ore, chiaramente non è stato il risultato finale ma ne siamo molto soddisfatto” afferma Hoxie.
Alle 18.30, l’appuntamento è con l’attore italiano Luca Guastini, che legge in lingua originale estratti della sceneggiatura nominata all’Oscar del thriller Knives Out (Cena con delitto) di Rian Johnson. Alizè Latini, co-fondatrice del festival, introduce, raccontando al pubblico qualche curiosità sul regista del film selezionato: “Johnson, tra l’altro, è stato scoperto da “Slamdance”, uno dei nostri partner culturali. E in questi giorni abbiamo la fortuna di avere qui con noi proprio il presidente, Peter Baxter!”. L’area dedicata alle letture è sempre quella di Castle Bar, punto di incontro e condivisione, dove è possibile vivere l’esperienza di un aperitivo culturale con cocktail e delizie preparati da Il Cucinino, Bolé Wine, Birra Amarcord. Inoltre, il Nòt Film Fest ospita qui, per la prima volta a Santarcangelo, l’eccellenza culinaria di Franceschetta 58, bistrot modenese della famiglia di Osteria Francescana, per un’esperienza da stella Michelin nella location informale di un food truck. Il menù, creato dallo chef Francesco Vincenzi, vuole offrire una rivisitazione in chiave contemporanea della tradizione culinaria emiliana.
Alle 19 si torna in sala in attesa della serata con la sezione “Corti d’autore” che si apre con la prima mondiale Flight, cortometraggio del regista austriaco Stefan-Fleischlig-Tangl ambientato in un disturbante futuro post-apocalittico. Fra le varie proiezioni, anche le due prime italiane Growth di Allison Miller al suo debutto alla regia e Ghost of a Chance del regista austriaco Manes Duerr. Il regista, presente in sala, racconta l’ideazione dell’opera: “Ho voluto unire due cose che mi appartengono: il mio lavoro come filmmaker e la mia passione per il circuito da corsa. Attraverso la metafora automobilistica ho voluto raccontare qualcosa di molto comune per chi come me fa questo lavoro: la difficoltà a intrecciare carriera e relazioni”. In sala era presente anche il filmmaker italiano Leopoldo Medugno col suo cortometraggio Stop Invasione che si avvale del genere horror per raccontare la situazione socio-culturale italiana attuale. “L’idea iniziale era dirigere un horror ambientato dentro una macchina”, racconta Medugno, “poi ho deciso di mescolare l’horror con la realtà del nostro paese, parlando di razzismo e di immigrazione”.
Al calar della luce del sole, ecco accendersi i riflettori: si apre il red carpet! Sul tappeto rosso sfilano gli ospiti più attesi della serata, registi e attori dei film in concorso. Come sempre, presenti anche i fondatori del festival Noemi Bruschi, Giovanni Labadessa e Alizè Latini. Nòt Film Fest quest’anno ha voluto comunque colorare le serate santarcangiolesi rispettando tutte le norme di sicurezza, come il red carpet di dimensioni maggiori (5×30) e i posti limitati in sala.
La proiezione dei film in competizione si sposta alle 21 all’aperto, nella location dello Sferisterio che ieri sera ha ospitato la categoria “Nuovi Autori Europei”. La serata si apre nel migliore dei modi con la presentazione del vincitore del David di Donatello per il miglior cortometraggio 2020, “Inverno” di Giulio Mastromauro. Si passa poi alla première italiana del corto di narrativa intitolato The House of Lekeitio (ESP) di Jasone Urgoitia Urrutia, con Itziar Ituño Martínez volto conosciuto al pubblico per il ruolo dell’ispettrice Raquel Murillo Fuentes (alias Lisbona) nella serie televisiva La casa de papel.
A concludere la visione, è stata proposta la prima mondiale del nuovo montaggio di Where Are You, di Riccardo Spinotti e Valentina De Amiciis (produzione indipendente italo-americana). La pellicola, che vanta la partecipazione di Anthony Hopkins come protagonista, racconta la storia di uno stimato fotografo di moda che lotta con la sua sensibilità creativa, mettendo in discussione tutte le certezze dopo la perdita della donna amata.
Per concludere la serata, si balla sulle note del Dj Set infuocato di KADESH & G, pronto a intrattenere il pubblico tutte le sere fino a tarda notte.
Tutti i film menzionati e in concorso sono disponibili dal 27 al 30 agosto su NOTSTREAM, la piattaforma streaming tutta italiana del cinema indipendente creata dal Nòt Film Fest.