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Santarcangelo, due svastiche imbrattano il giorno della Memoria

Nel centro di Santarcangelo nel giorno della memoria due svastiche sono comparse su altrettanti edifici. Ferma la condanna del sindaco Alice Parma.
L’Amministrazione comunale condanna con fermezza il gesto indegno e incivile di chi questa notte ha imbrattato due luoghi centrali di Santarcangelo, compreso un palazzo storico, con la svastica nazista, scegliendo di farlo proprio nel Giorno della Memoria.
Un affronto alla comunità antifascista di Santarcangelo, che oggi ha ricordato ancora una volta i numerosi deportati militari e civili nei campi di concentramento, e che non mancherà di continuare a farlo tutti i giorni per rendere un doveroso tributo di memoria a tutte le vittime della Shoah.
Un gesto – per il quale l’Amministrazione comunale sporgerà denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri – che oltre alla gravità simbolica arreca un danno concreto alla collettività, perché una delle due svastiche imbratta un muro storico che richiederà, pertanto, tempi più lunghi per la rimozione, come accaduto negli scorsi mesi per il Monumento ai Caduti.
Nella mattinata la sindaca Parma aveva celebrato la giornata con gli studenti delle scuole.
Ecco il suo discorso:

Vi ringrazio di essere qui, è bello vedere ragazzi grandi e piccoli insieme per ricordare una ricorrenza così importante. Per questo vorrei ringraziare anche le vostre insegnanti, che vi accompagnano qui e allo stesso modo vi accompagnano nella scoperta della storia.

Credo e spero che tutti voi sappiate chi è Liliana Segre, la senatrice a vita che è stata deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1943, quando aveva 13 anni.

13 anni. Un’età di mezzo tra i più piccoli e i più grandi tra voi. Voi che oggi siete qui insieme alle vostre scuole, luoghi di uguaglianza e democrazia dove tutti avete la possibilità di imparare e crescere.

Liliana Segre fu espulsa dalla scuola all’età di 8 anni. La maestra, per giustificarsi, disse a suo padre che non aveva fatto lei le leggi razziali, quelle leggi create dal fascismo per vietare agli ebrei di andare a scuola, lavorare nella pubblica amministrazione, e così via.

Quelle stesse leggi che poi portarono alla deportazione di Liliana e di tante altre persone nei campi di concentramento, da cui lei ritornò miracolosamente, viva, a differenza dei suoi cari e di tanti altri come loro.

Liliana Segre è ormai un’anziana signora di oltre 90 anni, che ha passato gran parte della sua vita – dopo le difficoltà iniziali – a raccontare la sua terribile esperienza ai più giovani, per evitare che possa capitare di nuovo.

È stata anche al Parlamento europeo, e noi nel nostro piccolo abbiamo voluto nominarla cittadina onoraria di Santarcangelo, perché siamo vicini a lei e al suo impegno per mantenere viva la memoria.

Ma nei giorni scorsi la senatrice Segre ha detto qualcosa che dovrebbe farci preoccupare tutti quanti: che il pericolo di dimenticare è sempre dietro l’angolo, e che tra qualche anno la Shoah potrebbe essere solo una riga sui libri di storia”.

 

 

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