Vi ringrazio di essere qui, è bello vedere ragazzi grandi e piccoli insieme per ricordare una ricorrenza così importante. Per questo vorrei ringraziare anche le vostre insegnanti, che vi accompagnano qui e allo stesso modo vi accompagnano nella scoperta della storia.
Credo e spero che tutti voi sappiate chi è Liliana Segre, la senatrice a vita che è stata deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1943, quando aveva 13 anni.
13 anni. Un’età di mezzo tra i più piccoli e i più grandi tra voi. Voi che oggi siete qui insieme alle vostre scuole, luoghi di uguaglianza e democrazia dove tutti avete la possibilità di imparare e crescere.
Liliana Segre fu espulsa dalla scuola all’età di 8 anni. La maestra, per giustificarsi, disse a suo padre che non aveva fatto lei le leggi razziali, quelle leggi create dal fascismo per vietare agli ebrei di andare a scuola, lavorare nella pubblica amministrazione, e così via.
Quelle stesse leggi che poi portarono alla deportazione di Liliana e di tante altre persone nei campi di concentramento, da cui lei ritornò miracolosamente, viva, a differenza dei suoi cari e di tanti altri come loro.
Liliana Segre è ormai un’anziana signora di oltre 90 anni, che ha passato gran parte della sua vita – dopo le difficoltà iniziali – a raccontare la sua terribile esperienza ai più giovani, per evitare che possa capitare di nuovo.
È stata anche al Parlamento europeo, e noi nel nostro piccolo abbiamo voluto nominarla cittadina onoraria di Santarcangelo, perché siamo vicini a lei e al suo impegno per mantenere viva la memoria.
Ma nei giorni scorsi la senatrice Segre ha detto qualcosa che dovrebbe farci preoccupare tutti quanti: che il pericolo di dimenticare è sempre dietro l’angolo, e che tra qualche anno la Shoah potrebbe essere solo una riga sui libri di storia”.