“Ogni cessione di beni è dolorosa”. Parrocchia San Michele di Santarcangelo di Romagna e Diocesi di Rimini sono di fronte a una doppia possibilità per “salvare” la chiesa Collegiata del Comune romagnolo che necessita di un “non procrastinabile intervento di restauro” del valore di 1,5-2 milioni di euro. Alienare al Comune la chiesa del Suffragio, dove si accompagnano i propri cari nell’ultimo viaggio terreno; oppure il Centro giovani costruito una quindicina di anni fa. E si decide di “sacrificare” la chiesa e “verificare la possibilità” di alienarla.
È l’Economo diocesano, don Danilo Manduchi, a chiarire la scelta. Il centro è stato eretto su sollecitazione delle realtà amministrative e sanitarie del territorio che “lamentavano una carenza di attenzione ai giovani e auspicavano che la Chiesa se ne facesse carico”. Le condizioni economiche della parrocchia ai tempi lo consentivano e il Centro non ha comunque sforato le previsioni di spesa: circa 1,83 milioni di euro di costo preventivato, e circa 1,81 di costo effettivo, di cui 1,6 pagati in buona parte con fondi 8×1000, vendita di un appartamento, mutuo bancario e offerte. Il mutuo di 200.000 euro deve ancora essere saldato per 150.00, con 10.000 euro all’anno di costo “sostenibile”. Don Manduchi precisa inoltre che non convince la proposta di una gestione mista del Centro tra Comune-Parrocchia, che tra l’altro vale più di due milioni di euro, un budget però che “in questo momento non trova offerenti”. E aggiunge che “se il ricavo della vendita del Suffragio non si dovesse avvicinare alla cifra necessaria, tutta l’operazione rischia di naufragare”.
Né la parrocchia di San Michele né la Diocesi di Rimini possono permettersi di accendere un altro mutuo per più di 100.000 euro, “perché economicamente non sostenibile”. Occorre tenere presente però che la città conta quattro chiese e nessun altro luogo di aggregazione giovanile. E che nonostante “il legame affettivo e di fede della gente” verso il Suffragio, “le persone e i fedeli hanno giustamente molto a cuore anche il lavoro reale di pastorale giovanile e intergenerazionale”. Ecco perché si conferma la scelta di verificare la possibilità di alienare la chiesa del Suffragio.
(Agenzia Dire)