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Santanchè: “In spiagge libere tossici e rifiuti, meglio darle ai privati”

“Preferisco non parlare di deleghe che non sono mie, le ha il ministro Musumeci: io sono sempre stata tirata in ballo per il conflitto di interessi, speravo che le competenze fossero importanti”.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, con un riferimento alla sua esperienza imprenditoriale risponde così, dal palco dell’assemblea di Confesercenti, ad una domanda sulle concessioni balneari. Lo riporta l’Agenzia ANSA.

Poi accenna comunque alla sua idea nel merito.

“L’intenzione politica – dice – è che dobbiamo fare le cose bene, non aprire la strada alle multinazionali, non svendere questo patrimonio, studiare, fare una mappatura… ci vorrà del tempo. E poi fare delle gare che consentano a chi fa questo lavoro di continuare a farlo”.

E aggiunge una “provocazione”: “sarebbe bene prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite – dice – : ci sono tossicodipendenti, rifiuti. Nessuno pensa a tenerle in ordine: forse si potrebbe cominciare da lì. Dovrebbero poi essere ovviamente fruibili da tutti”.

E sulle spiagge sottolinea ancora: “Consegnarle a delle multinazionali ci toglierebbe le nostre peculiarità, come un certo tipo di cibo, un certo tipo di accoglienza. Mi fa sentire male l’idea: pensate se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole o la nostra parmigiana di melenzane, cose che fanno parte della nostra identità”.

Come riporta l’Agenzia DIRE, primo a insorgere è Angelo Bonelli: “Associare chi ha problemi di tossicodipendenza con i rifiuti per giustificare la privatizzazione e cementificazione delle ultime spiagge libere è indecente”, scrive in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che prosegue: “La ministra Santanchè proprietaria del Lido Twiga, ha ceduto le sue quote al suo compagno, propone di consegnare le spiagge libere, che per legge dovrebbero essere pulite dai comuni, ai privati sapendo che le nostre coste sono cementificate e occupate per oltre il 60% , un dato record in Europa”.

“Daniela Santanchè è l’espressione vivente del conflitto d’interessi che vuole regalare le spiagge, perché con esse si fanno profitti elevati grazie ai bassi canoni: per un metro quadro di spiaggia si paga allo stato 1,20 euro l’anno. Mentre lo Stato incassa complessivamente dalle concessioni 107 milioni di euro anno , con un’evasione erariale del 50%, gli stabilimenti balneari fatturano oltre 7 mld di euro anno. Un regalo fatto ai privati con il demanio Marittimo, un patrimonio dello Stato, quindi noi cittadini”.

“Di tutto questo la Santanchè non parla, e invece vuole privatizzare le ultime spiagge libere prendendosela con chi ha dipendenza dalle droghe, equiparati a rifiuti… una vergogna”, conclude Bonelli.

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