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San Leo, Partito Democratico: “Che fine ha fatto la bandiera Europea”

Il Partito Democratico di San Leo è sempre più lontano dal sindaco Leonardo Bindi che era stato sostenuto anche dai Dem alle ultime elezioni amministrative. Dopo le polemiche sui finanziamenti stanziati per i buoni pasto, questa volta oggetto della polemica è la mancata esposizione della bandiera Europea. Il sospetto da parte del Pd è che il sindaco, volutamente non l’abbia fatta esporre. Il sindaco Bindi è un esponente della Lega. Questa la nota stampa del PD.

Il 31 marzo scorso, alle ore 12.00, anche il Comune di San Leo ha osservato un minuto di silenzio ed ha esposto la bandiera a  mezz’asta in ricordo di tutte le vittime del Covit19 e in onore di tutti gli operatori sanitari e le persone che stanno combattendo per questa emergenza.

Nell’occasione, al Municipio di San Leo non abbiamo visto esposta la bandiera dell’Unione Europea, come tuttora. Una svista? Anche se riprovevole può accadere. Oppure più colpevolmente anche in questa occasione si è pensato bene di assecondare le sollecitazioni del buon Salvini che, non perdendo occasione per fare polemica, chiedeva di sabotare la bandiera dell’Europa!? Ci piacerebbe saperlo.

In ogni caso se così fosse sarebbe molto grave presentando anche profili di illegittimità. Vale la pena ricordare ad amministratori e funzionari responsabili che l’esposizione della bandiera (italiana ed europea) non è un opzional legato agli umori di qualcuno, ma è regolata da precise disposizioni di legge.

Se qualcuno fosse animato da spirito antieuropeo, sarebbero affari suoi, ma non si possono mai strumentalizzare le Istituzioni, ed è bene allora ricordargli che, al di là delle chiacchiere,  gran parte dei finanziamenti a supporto degli investimenti attuali, in corso e di quelli già realizzati a San Leo negli due/tre decenni trovano origine nei fondi europei. Essi , come è noto, vanno a moltiplicare quelli nazionali e regionali e costituiscono le principali risorse disponibili per lo sviluppo dei nostri territori.

Come Partito Democratico siamo stati i primi a denunciare ritardi e timidezze da parte dell’UE, ma la soluzione non è ammainare una bandiera che manifesta il sogno di nazioni che hanno deciso di unirsi per la pace e per la prosperità dei popoli dopo le macerie della Seconda Guerra mondiale. Al contrario: riusciremo ad affrontare questa crisi solo contribuendo al rafforzamento delle funzioni dell’Unione e alla definizione di un grande piano economico e sociale, come sta opportunamente avvenendo, ispirato ai principi della solidarietà europea tra popoli,

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