Adescate sul web con allettanti offerte di lavoro in nove centri massaggi olistico o tantrico pubblicati su due noti portali di annunci. Ma già dal primo colloquio le ragazze, tutte italiane, che avevano un’età compresa tra i 20 e i 30 anni ed erano tutte particolarmente avvenenti, venivano “addestrate” alla prostituzione e sfruttate sessualmente nei locali. Che erano situati, a San Giovanni in Marignano, Faenza, Bologna, Ancona, Barletta, in provincia di Mantova, Pescara e San Benedetto del Tronto.
A far emergere il sistema le indagini della Polizia di Stato di Ancona che alle prime luci dell’alba di oggi hanno arrestato con la collaborazione degli agenti in forza alle Questure locali un 40enne di origini pugliesi, ora in custodia cautelare in carcere e la moglie, finita ai domiciliari, ritenuti al vertice di un’organizzazione che avrebbe fatto affidamento sulla collaborazione di altre quattro persone, tre donne indagate sottoposte ad obbligo di dimora e una sesta donna indagata a piede libero. Tutte le persone sono indagate per sfruttamento mentre i due coniugi devono rispondere anche di induzione alla prostituzione.
L’operazione è stata soprannominata “Vishudda” dal nome del centro anconetano, posto sotto sequestro assieme agli altri 8 locali. Nei dettagli, a San Giovanni in Marignano era operativo il centro Ajna Massaggi. Tutti i centri erano parte del circuito “Kundalini Group”.
Gli annunci di lavoro pubblicati sui portali erano parecchio allentanti e le figure ricercate erano quelle di una massaggiatrice che avrebbe dovuto eseguire massaggi olistici e tantrici percependo un compenso di ben 30.000 euro all’anno. Ma le cose non stavano affatto così. Alle ragazze veniva speigato che avrebbero dovuto accogliere senza veli i clienti, farli stendere su un lettino ed eseguire nude una vera e propria pratica sessuale. Una singola prestazione aveva il costo di 100 euro, di cui solo una parte finiva nelle tasche delle ragazze. La restante veniva percepita dal 40enne ora in carcere, che all’occorrenza eseguiva personalmente i massaggi, visto che i centri erano spesso frequentati anche da alcune donne.
Nel corso delle indagini è emerso come alcune delle ragazze contatta attraverso l’annuncio pubblicato sui portali avessero respinto la proposta. Allo stesso modo però, nessuna di queste ha mai pensato di far partire una segnalazione. L’operazione è stata portata a termine con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e microspiee e intercettazioni ambientali (anche materiali video) e le indagini erano state avviate alla fine del 2017 dalla Polizia di Stato che aveva riscontrato diversi movimenti sospetti attorno al centro olistico “Vishudda”.
Nei dettagli sono state circa 50 le ragazze adescate e 15 di loro sono già state identificate dalle forze dell’ordine.