E’ iniziato questa mattina a Rimini il IX congresso Nazionale del sindacato autonomo di Polizia, in programma al Palancogressi della città. “Sicurezza tra teoria e realtà” è il tema al centro del convegno, inaugurato da una tavola rotonda che ha visto come protagonisti l’ex ministro degli interni e segretario della Lega Matteo Salvini, il giornalista Alessandro Sallusti – moderatore – il deputato di Fratelli D’Italia Galeazzo Bignami e Maurizio Gasparri di Forza Italia.
Riflettori puntati sul segretario leghista a Rimini per i primo degli appuntamenti previsti in città. Appena arrivato al Palacongressi il segretario leghista ha subito colto l’occasione per lanciare strali contro il governo, con una declinazione sul territorio romagnolo, in particolare quello ravennate. In parole povere campagna elettorale nazionale e regionale in un colpo solo. “Il governo sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro con l‘idea di sospendere le trivellazioni. Una politica scellerata per una città come Ravenna”, capitale come e noto dell’offshore italiano.
Ma c’è spazio anche per smentire le pagine di giornale che hanno raccontato di un suo incontro con l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e per “spiegare che io porto in Regione i temi e il modo di far politica proprio della Lega. Ma qui, dal 28 gennaio governerà Lucia”. Curioso e tutto a verificare l’annuncio fatto in merito alla protesta delle Sardine che è in via di organizzazione a Rimini nella giornata di domenica, quando Salvini e Borgonzoni inaugureranno la nuova sede della Lega. “Le sardine? Sarò in piazza con loro”.
Da Rimini, una volta salito sul palco del congresso Salvini ha confermato quanto uscito su alcuni quotidiani locali. “Sono indagato sulla vicenda Open Arms ma i porti li richiuderei 1.000 volte”. E ancora. “Orgoglioso di tutte le volte che mi hanno chiamato sbirro. Presto torneremo al governo. Orgoglioso anche delle misure che abbiamo adottato tra le quali il taser, che ora è tra i dispositivi in uso ai nostri poliziotti”.
Si è parlato anche di sede della questura di Rimini. “Quando ero ministro abbiamo fissato l’affitto per il tempo necessario per trasferirci nel nuovo insediamento. Sui ritardi di quel mega palazzone che ormai è lì da decenni, andiamo a citofonare a casa del Pd per chiedere perché e per come”.
