Bagno di folla questa sera per il segretario della Lega Matteo Salvini arrivato da Milano Marittima al Coconuts di Rimini per sostenere il candidato del centrodestra alle prossime amministrative Enzo Ceccarelli. Il motivo occasionale una cena tra i tavoli del noto locale gestito da Lucio Paesani a capo della lista Noi love Rimini che appoggia l’ex sindaco di Bellaria assieme al centrodestra unito: oltre che a sostenitori e simpatizzanti ai tavoli sedevano l’onorevole riccionese Elena Raffaelli il senatore riminese Antonio Barboni e poi ancora i consiglieri uscenti delle Lega Zoccarato e Trevisan. Presente tra i convitati anche il presidente del Silb e Vice Presidente di Confindustria Gianni Indino.
Di fatto è il primo atto di una lunga sfilata di segretari e capi politici in programma a Rimini in questi giorni: domani sarà la volta di Enrico Letta in centro per sostenere il candidato del centro sinistra Jamil Sadegholvaad poi mercoledì toccherà a Giuseppe Conte per affiancare Gloria Lisi sostenuta dal Movimento Cinque Stelle.
Poche a dire il vero questa sera le battute concesse dal segretario del carroccio ai giornalisti. “In primis sulla (breve) campagna elettorale in corso a Rimini. “è una grande città – ha detto – che merita di più e merita di meglio dopo il caos degli ultimi anni: che la riviera romagnola, terra di turismo nelle ultime settimane sia sulle prime pagine di cronaca per le baby gang, che sfasciano tutto, persone per cui come la lega lavorerà per reintrodurre leva militare e servizio civile è scandaloso (peccato che gli ultimi episodi siano andati in scena a Riccione ndr) Rimini è città dei riminesi e non del pd che lo ritiene roba sua”.
Più generoso il candidato Enzo Ceccarelli. ” Per la prima volta il centrodestra – ha detto – esprime un candidato sostenuto dal civismo. Liberi cittadini che hanno deciso di dare una mano. Noi saremo un punto di riferimento e sicurezza per loro: imprenditori e famiglie che vogliono uscire da questo brutto periodo. Noi oltre le luci e fuochi d’artificio vogliamo sostanza. Niente promesse inutili ma proposte da portare avanti a testa alta. Il giudizio su Gnassi? Io non voglio buttare via niente va valorizzato l’impegno e il lavoro. Ne ho visto parecchio di lavoro, ma anche lavoro non finito. Manca un collegamento tra la città dell’impresa e il lavoro dell’amministrazione pubblica. Come sindaco di Bellaria ho imparato che cosa voglia dire amministrare. L’elettorato: arriva dal mondo del volontariato e dall’associazionismo ma anche dall’imprenditoria. Gente che vuole parcheggiare comodamente e girare in sicurezza in centro. Io credo che noi potremmo portare certezze agli imprenditori che devono sapere che ci sono regole certe e risposte definite. Dobbiamo stilare regole da far rispettare anche contro l’abusivismo“.