Cerca
Home > Economia > Salvataggio Carim: Atlante 2 non ha abbastanza soldi, verso un’altra proroga?

Salvataggio Carim: Atlante 2 non ha abbastanza soldi, verso un’altra proroga?

Segnali contraddittori sul salvataggio della Carim  e delle altre due Casse di Cesena e San Miniato. Se dalle pagine del Resto del Carlino esce un quadro tutto sommato rassicurante – “Soldi freschi per Carim, vicine le nozze con Crèedit Agricole – da Milano Finanza arrivano invece le conferme di una situazione tutt’altro che definita.

Il fondo Atlante 2 ha infatti ribadito, con una lettera ai vertici dei tre istituti, la sua disponibilità a partecipare al salvataggio. Ma anche ripetuto quanto già si sapeva: in cassa gli sono rimasti solo 150 milioni e nemmeno tutti possono essere subito utilizzati. A soccorrere Atlante 2 dovrebbero arrivare con altri 100 milioni “coinvestitori nella cartolarizzazione della good bank”, cioè altri soggetti disposti ad accollarsi i crediti deteriorati (Npl) delle tre banche.

Infatti lo scoglio rimane proprio quello dei crediti deteriorati: 900 milioni solo quelli di Carim, 3 miliardi lordi per tutta la partita. Si spera di venderli a un miliardo, con il Fondo Interbancario ad accollarsi la parte più rischiosa la cosiddetta “junior note”, per 170 milioni. Inoltre sempre lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi dovrebbe tirar fuori altri 250 milioni per ricapitalizzare Rimini e San Miniato (mentre Cesena ha già ricevuto 280 milioni). E il resto? Toccherebbe ad Atlante 2, che però è nelle condizioni che si sono dette.

Una riunione straordinaria del Fondo Interbancario oggi dovrebbe deliberare l’aumento da 420 a 620 milioni della propria quota nel salvataggio. mentre Credit Agricole è ferma sulla sua offerta di 130 milioni, per prendersi Carim e San Miniato al prezzo simbolico di 1 euro ciascuna.

Per lunedì 31 luglio era fissata la dead line, oltre la quale scatterebbe la liquidazione dei tre istituti: un disastro da 2,7 miliardi di euro, come ha paventato il sindacato FABI, che tutti vogliono evitare. Si fa strada allora l’ipotesi di un’ennesima proroga, dopo quella cui si è già stati costretti ad adottare il 15 luglio scorso.

Ultimi Articoli

Scroll Up