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Sadegholvaad-Bellini: “A Rimini nasce un nuovo modello di sport all’aperto”

Promuovere l’utilizzo innovativo di spazi outdoor del Parco del Mare, nei parchi cittadini, nelle scuole, nei quartieri, in ogni parte del territorio comunale per continuare a fare sport e attività fisica all’aperto coinvolgendo le tante competenze in materia di salute e wellness dell’università; continuare ad investire sui progetti avviati per potenziare gli impianti comunali; aumentare i fondi per le Borse di sport a sostegno delle famiglie e soprattutto delle società sportive, con un fondo speciale ad hoc, tanto penalizzate in questi ultimi due anni.

Sono queste alcune delle proposte di Jamil Sadegholvaad e Chiara Bellini per il mondo dello sport riminese.

“Bisogna fare un discorso a monte: lo sport, in una città, è un elemento fondamentale e strategico di integrazione, inclusione, socializzazione, benessere collettivo. L’attività sportiva e motoria cambia in meglio le città e dunque le città possono e debbono ripensarsi anche in ordine alla realizzazione di nuovi impianti diffusi, già pensati in origine nella loro funzione di punti di relazione tra cittadini, di riqualificazione di quelli esistenti e di sostegno concreto alle società sportive, colpite al cuore dalla pandemia. Il lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione comunale uscente ha portato importanti risultati. Il primo fra tutti: la crescita del movimento dei praticanti e delle ore di utilizzo degli impianti sportivi comunali. Una crescita che ci ha permesso di aumentare del 60% le presenze degli atleti ha detto Jamil Sadegholvaad, candidato Sindaco – Dati che purtroppo sono scesi drasticamente nel 2020. Ecco perché ci siamo messi subito al lavoro e abbiamo messo in campo nuove modalità per praticare sport, come la fruizione degli spazi outdoor. Dare la possibilità di utilizzare aree esterne di pertinenza delle palestre, i parchi, i playground e la spiaggia è stata la prima azione che ha permesso ai riminesi di continuare a praticare sport”.

Con l’inaugurazione del Parco del Mare, gli spazi all’aperto attrezzati dove poter praticare sport raddoppiano. 

“Abbiamo la fortuna di avere questo il grande polmone rappresentato dai 16 km di arenile ma  grazie al Parco del Mare la cui fascia centrale è dedicata al benessere, allo sport con isole fitness e playgrounds ora Rimini può offrire anche spazi outdoor attrezzati  –  ha aggiunto Jamil Sadegholvaad – Una dotazione che ha anche una connotazione turistica, andando a rafforzare Rimini come destinazione sportiva: un riconoscimento confermato dall’indice di sportività de Il Sole 24 Ore, che ha visto la città crescere costantemente dal 2013 in poi, soprattutto in virtù della sua capacità di coniugare sport e turismo”. 

Se l’emergenza sanitaria ha comportato il divieto di utilizzare gli spazi chiusi per lo svolgimento di attività motoria, a Rimini si è cercato fin da subito di ripensare ad un nuovo utilizzo degli spazi pubblici urbani per migliorare la fruibilità degli spazi all’aperto. Una nuova riorganizzazione dello sport che può e deve coinvolgere anche le scuole che potranno usare parchi, impianti all’aperto e cortili delle scuole.

Vogliamo continuare con il percorso già intrapreso dall’amministrazione uscente per riprogettare spazi con l’obiettivo di ampliare l’offerta outdoor arricchendola con attrezzature leggere e amovibili. Ma è chiaro che uno sforzo straordinario dovrà essere fatto sul territorio, investendo in contenitori e in situazioni dove scuola, sport, centri di quartiere siano parti della stessa rete progettuale, in un disegno organico di fruizione e sostenibilità anche ambientale. In questo senso la nuova scuola di Villaggio I Maggio può essere un punto di riferimento progettuale: la scuola aree verdi con passaggi pedonali coperti, orti ospita tre cicli completi, sette laboratori dotati di pareti mobili, una biblioteca di circa 100 mq. Oltre alla mensa e ai laboratori, la scuola è dotata di una palestra e di un campo sportivo all’aperto con mini-arrampicata. Tutt’attorno giochi, arredi e un anfiteatro all’aperto. ha aggiunto Jamil Sadegholvaad. 

Questi interventi sono importanti perché hanno ricadute positive non solo per l’organizzazione scolastica ma per la promozione della salute e del benessere psico -fisico delle persone, soprattutto per le ragazze e i ragazzi, una generazione che è stata penalizzata anche psicologicamente dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria”. – ha sottolineato Chiara Bellini.

L’impegno del candidato sindaco sarà quello di continuare nel potenziamento e nella riqualificazione con interventi puntuali e mirati alle dotazioni degli impianti già presenti (sono stati oltre 20 i milioni di euro investiti dal 2011 in lavori di sistemazione, messa in sicurezza, adeguamento strutturale per situazioni problematiche, ad esempio i campi da calcio comunali), realizzarne di nuovi diffusi sul territorio in relazione e concertazione con le associazioni sportive, e dotare la città di contesti sportivi adeguati. La piscina comunale a Viserba è tra questi.

“Qui dovremo essere in grado di realizzare un impianto all’avanguardia sia dal punto di vista sportivo che ambientale, che diventi una vera e propria piazza verde, un polmone ambientale con servizi e opportunità per bambini e adulti. Uguale attenzione e approccio strategico dovrà essere dedicato agli impianti sportivi lungo la Superstrada di San Marino, i cui lavori sono stati lasciati a metà da un privato e recentemente riacquisiti dal Comune di Rimini. Per quanto riguarda lo stadio, di promesse ne sono già state fatte tante e dunque in questo caso deve prevalere un sano realismo. – ha concluso il candidato sindaco – Il Romeo Neri va necessariamente riqualificato e modernizzato ma è chiaro che ciò non possa che avvenire nell’ambito della rigenerazione del grande comparto urbano compreso tra via Roma- area nuova Questura e via Flaminia. Ho già indicato quest’area come una di quelle prioritarie e più necessitanti di un progetto di riqualificazione di livello alto, europeo, in cui si possa dare risposte a esigenze varie, da quelle abitative con edilizia popolare a quelle ambientali con una nuova area verde, a quella della comunità energetica, a quello della sosta e, appunto, a quelle sportive. Ma un progetto del genere stavolta deve essere fatto con i cittadini, con i residenti in un vero e proprio forum di urbanistica partecipata dai primi fruitori. Che sono appunto i cittadini”.

 

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