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Sabato giornata internazionale delle Cooperative. Costituito in Romagna il coordinamento ACI

Le cooperative non lasciano indietro nessuno”: è questo il tema della Giornata internazionale delle cooperative indetta dalle Nazioni Unite per sabato primo luglio. L’inclusione, quindi, in tutti i suoi aspetti, dal principio basilare della porta aperta al controllo democratico dei soci, fino alla partecipazione economica.

A Rimini questo principio della cooperazione viene declinato, in particolare, con il forte contributo fornito dalle cooperative sociali. Quelle associate alle centrali cooperative in provincia sono una settantina e danno lavoro a circa 2400 addetti (dati Unioncamere).

In questo novero hanno un ruolo particolare le cooperative sociali “di tipo B”, che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate di ogni tipo “E consentono quindi di dare risposte concrete alle fasce di popolazione che hanno maggiore necessità di essere coinvolte attraverso la dignità del lavoro, il vero modo in cui l’inclusione avviene rispettando l’individualità e il valore delle persone”, dicono i rappresentanti di AGCI, Confcooperative e Legacoop.

La Giornata internazionale delle cooperative è anche l’occasione scelta da Agci, Confcooperative e Legacoop per annunciare la costituzione del coordinamento romagnolo dell’Alleanza delle cooperative italiane.

Si ufficializza in questo modo un luogo di confronto comune – già presente da tempo in varie forme a livello provinciale – in cui assumere linee di indirizzo generali e prendere decisioni unanimi per tutte le questioni che riguardano l’area vasta, sia nei confronti degli enti pubblici che dei soggetti privati.

Tanti i temi che saranno oggetto di discussione e presa di posizione comune nel coordinamento romagnolo, come gli assetti istituzionali, turismo, cultura, sanità, ambiente, infrastrutture, agroalimentare e trasporti.

Verranno inoltre messi in condivisione i dati delle associazioni, in modo da poterli comunicare in forma unitaria, e si coordineranno le iniziative di condivisione delle buone pratiche pubbliche di promozione della forma cooperativa, ad esempio nelle scuole.

La guida sarà affidata alle singole centrali a rotazione annuale. Il coordinamento si articolerà in ogni caso in comitati provinciali per meglio seguire le questioni territoriali.

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