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Una alluvione spaventosa. Borgo San Giuliano sommerso e l’acqua che, a torrenti, si riversa sul centro Storico… Ma non basta. Tutta la Via Castelfidardo, Corso d’Augusto, Via Santa Chiara, parte di Via IV novembre e in mezzo il Mercato coperto, sotto un metro e mezzo d’acqua!

Nulla di tutto questo. Gli amministratori della Città degli anni trenta evitarono le micidiali piene del Marecchia deviandone il corso. E anche il secondo tipo di allagamento è stato scongiurato grazie ai lavori di pulizia della Fossa Patara. Faccio una rapida ricerca su Google. L’ultima manutenzione risale al febbraio del 2015, durò due settimane e costò 35.000 euro.

Fossa Patara: Un canale di scarico che attraversa tutto il centro storico. costruito dai nostri progenitori Romani. Che, ovviamente, ci davano dentro anche loro ad evitare le conseguenze dell’accumulo di materiale nei collettori. Il tutto, ovviamente ‘a mano’ come ai giorni nostri.

Scopro però che, nell’occasione, l’assessore Visentini, dichiarò che i prossimi interventi di pulizia della Fossa verrebbero realizzati da “un mini-robot subacqueo che eseguirà l’aspirazione a distanza con escavatore a risucchio e auto spurgo a riciclo”.

Fantastico! In attesa di questo straordinario prodotto dell’intelligenza artificiale (che propongo sin d’ora di battezzare ‘Patarino’) lasciatemi dire che anche le nuove vasche di Piazzale Kennedy hanno fatto la loro parte. E così i bagnini dopo essersi liberati nel giro di pochi giorni di tonnellate di legname finito dai fiumi al mare e dal mare sul bagnasciuga, hanno aperto gli ombrelloni e tirato fuori i lettini dove si sono già spaparanzati un buon numero di tedeschi.

Ed è partita la straordinaria gara di solidarietà dei tantissimi volontari riminesi che, marinai di salvataggio in testa, hanno formato un vero grande esercito in guanti, stivali scope, badili e detersivi, accorso in aiuto delle città sorelle.

Dove i ‘burdell de paciug’ (come sono stati subito simpaticamente chiamati) hanno trovato anche il tempo di cantare, abbracciati ai loro ospiti, l’unico vero bellissimo inno regionale esistente in Italia.

Eh, già. Romagna mia. Non autonoma, chissà perché. Ma con tanti romagnoli che si vogliono bene.

Giuliano Bonizzato

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