Divieto di balneazione temporanea in 13 punti del litorale di Rimini, due del Ferrarese e tre del Cesenate per lo sforamento dei parametri di legge di escherichia coli e enterococchi. I marinai di salvataggio questo pomeriggio hanno issato le bandiere bianche e rosse per indicare il divieto di balneazione temporanea. Ieri l’Arpae ha fatto i prelievi nelle acque di balneazione lungo la costa emiliano-romagnola, come previsto dal calendario regionale.
Oltre ai 13 punti del litorale riminese (di cui due a Riccione e due a Cattolica), il divieto riguarda anche due zone a Lido di Volano (Ferrara), uno a Savignano, uno a Cesenatico e uno San Mauro, nella provincia di Forlì-Cesena. In particolare a Rimini i divieti sono scattati in circa 130 stabilimenti dalla zona di Marina Centro fino a Rivazzura.
Lunedì era già presente il divieto di balneazione in gran parte del litorale riminese a causa dell’apertura degli scarichi a mare delle acque fognarie dovuta alle piogge persistenti di domenica. I prelievi sono stati ripetuti oggi e se i parametri domani rientreranno nella norma, la balneazione non sarà più vietata.
Il Comune di Riccione, per firma del sindaco Renata Tosi, ha emesso oggi atto sindacale di divieto di balneazione temporaneo nel tratto di specchio acqueo di Fogliano Marina e rio dell’Asse sud a seguito del campionamento effettuato da Arpae il 29 luglio. In data odierna è stato effettuato un secondo campionamento i cui esiti saranno resi noti entro giovedì. Il divieto temporaneo con parametri difformi per consentire la balneazione non è dovuto ad aperture di impianti di sollevamento o a problematiche di rete tali da giustificare simile divieto. A tal proposito si aprirà una confronto con Ausl e Arpae per fare chiarezza.
Fogliano Marina, secondo la classificazione della Regione Emilia Romagna, gode infatti di un’acqua eccellente. Nel fine settimana appena trascorso, caratterizzato da violenti temporali, non sono inoltre stati aperti l’impianto del depuratore, né gli impianti di sollevamento Casella e di via Castrocarto che avrebbero potuto produrre valori difformi per la balneazione nel rio Marano.