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Romagna, AUSL: donazioni organi e tessuti. Il 2022 anno da record

In Romagna nel 2022 si è confermato un trend positivo per le donazioni organi e tessuti avvenute, con numeri da record sotto diversi punti di vista.

E’ quanto emerge dai dati forniti dal Dr Andrea Nanni e dalla Dr.ssa Manila Prugnoli, rispettivamente Coordinatori Aziendali medico e infermieristico che evidenziano un andamento in costante miglioramento, tale da assegnare al territorio romagnolo un ruolo di primissimo piano a livello nazionale e regionale. 

Lo sforzo organizzativo compiuto dalla Direzione Sanitaria Aziendale (referente Dr. ssa Elena Vetri) con notevole impegno di risorse e con l’istituzione di una rete di professionisti (medici e infermieri) dedicati, ha determinato un incremento di tutte le tipologie di donazioni. 

Di particolare rilievo è il numero delle donazioni organi a cuore fermo, raddoppiato rispetto al 2021: si tratta di un percorso donativo estremamente complesso, tutt’ora realizzato solo in poche regioni italiane, ma che attualmente è già realizzato nei quattro principali ospedali della Romagna grazie al ruolo svolto dal Gruppo di rianimatori dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Cesena che ha garantito il supporto e le competenze necessarie alla sua realizzazione, oltre che a Cesena, anche negli Ospedali di Forlì Ravenna e Rimini, col decisivo supporto dei coordinamenti locali ospedalieri.

Si riportano quelli principali nelle tabelle sottostanti:

Andamento donazione in AUSL Romagna triennio 2020-2022

Confrontando i dati in rapporto alla popolazione residente – commenta il Dr Nanni –, siamo ormai ad oltre il doppio delle donazioni realizzate mediamente in Italia e l’andamento del primo trimestre del 2023 sembra confermare questi risultati. Ci conforta sapere di star fornendo un importante contributo all’abbattimento delle liste d’attesa, dando così nuova speranza a chi ha bisogno di un trapianto per tornare ad una vita normale.

I dati documentano anche l’alto livello di diffusione della cultura del dono fra la popolazione residente, unitamente ad una coscienza sempre più diffusa, fra i cittadini romagnoli, di quanto sia importante un gesto di generosità e di attenzione verso chi si trova ad affrontare situazioni che mettono in pericolo la propria vita”.

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