Nell’indagine della Procura di Roma su Ama, l’azienda di smaltimento rifiuti di Roma, è coinvolto anche l’ex direttore delle risorse finanziarie del Comune di Rimini Luigi Botteghi. Gli indagati del Comune di Roma sono in tutto tre. Franco Giampaoletti, direttore generale del Campidoglio, Giuseppe Labarile, funzionario addetto alle partecipate e Luigi Botteghi.
Il reato ipotizzato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dalle pm Luigia Spinelli e Claudia Terracina è la tentata concussione: abusare del proprio ruolo per convincere i vertici della municipalizzata di Roma a non conteggiare nel bilancio 2017 un credito da 18 milioni di euro vantato da Ama nei confronti di Roma Capitale per i servizi cimiteriali, portando quindi la municipalizzata in perdita.
Agli atti, gli esposti presentati dal presidente – dimesso due giorni fa – di Ama, Lorenzo Bagnacani, e soprattutto i verbali dell’ex assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, che ha rassegnato le dimissioni proprio dopo la bocciatura del bilancio. Entrambi sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Nei giorni scorsi davanti ai pm era stato il turno dell’ex direttrice del dipartimento Tutela ambiente, Rosalba Matassa, che ha lasciato l’incarico in dicembre.
Ha raccontato che il direttore generale Giampaoletti le avrebbe fatto pressioni per certificare che alla municipalizzata non fossero dovuti i 18 milioni contesi. «Mi sono rifiutata e ho anche ricevuto un richiamo scritto», racconta ora. Una settimana fa, la Matassa ha scritto una lettera alla sindaca, protocollata in Comune il 14 febbraio. «Alcune strutture e dirigenti superiori, inspiegabilmente, hanno costantemente frapposto mille ostacoli o rallentamenti, a volte con maniera subdola e con atteggiamenti intimidatori che mal si addicono sia coloro che svolgono un pubblico servizio sia a chi professa la legalità e la trasparenza», si legge nel documento. L’ex dirigente parla di «determine dirigenziali bloccate per mesi in Ragioneria», di «abusi di potere e azioni vessatorie». Una su tutte: «Ciò che da qualcuno non mi è stato perdonato è stato il resistere, nel corso degli ultimi mesi, alle pressioni esercitate nei miei confronti affinché fossi io lo strumento del mancato riconoscimento del credito vantato da Ama relativamente ai famosi 18 milioni di euro relativi ai Servizi cimiteriali». Proprio questi atteggiamenti vessatori e minacciosi, raccontati dagli ex vertici del Dipartimento e della municipalizzata, per gli inquirenti potrebbero essere un tentativo di concussione a tutti gli effetti.
Luigi Botteghi, classe 1967 è stato funzionario dell’ufficio bilancio del Comune di Rimini dal 1996 al 2003. Dal 2003 al 2014 è stato dirigente responsabile del Settore Finanze e Gestione Economica delle Risorse Umane dell’Università di Urbino. Dal 2014 al 2017 è stato dirigente del settore finanziario (ex ragioniere capo) del Comune di Rimini. Dal 2017 è ragioniere generale presso Roma Capitale
In occasione della nomina a Roma aveva fatto scalpore sui quotidiani nazionali “Virginia Raggi pesca a Rimini il nuovo Ragioniere Generale del Campidoglio” (Huffington Post), “Roma, Botteghi nuovo ragioniere generale del Campidoglio” (la Repubblica), “Al Campidoglio arriva Luigi Botteghi” (Il Messaggero)
Luigi Botteghi aveva deciso di lasciare incarico romano. Il 31 gennaio, alla scadenza del contratto di servizio, il dirigente ha deciso di lasciare il posto. Le ragioni sono ufficialmente, personali. In realtà doveva lasciare già a novembre, ma ha accettato la richiesta del Campidoglio di prorogare fino a fine gennaio, data la delicata partita del bilancio da gestire sotto Natale. Attualmente è un dirigente del Comune di Rimini responsabile del settore controllo direzionale-strategico e sviluppo di sistema.