Riziero Santi, sindaco di Gemmano, torna sull’Unione dei Comuni, le sue funzioni e prospettive:
«Mi tocca tornare sull’Unione – scrive Santi – perché non posso sentire castronerie. Cosa deve o può fare e come deve funzionare l’Unione, è scritto nelle leggi nazionale e regionale e nello Statuto dell’Ente. Non puoi derogare. L’Unione non è un comune e non funziona sulla base di maggioranze e minoranze. L’organo esecutivo, la Giunta, è composta per legge dai Sindaci che hanno orientamenti diversi e al centro spesso solo il proprio comune. I comuni che più criticano non partecipano alle riunioni di Giunta, dove altri devono decidere per loro per poi essere criticati. Il Presidente non è un Sindaco ma è primus inter pares. La legge consente il trasferimento delle funzioni e dice che di pari passo devono essere trasferite le risorse, personale e soldi».
«All’Unione sono state trasferite le funzioni ma non le risorse – ricorda il sindaco di Gemmano – Dodici funzioni tutte regolate diversamente, comune per comune, per otto comuni, fra cui Suap, Polizia Locale, Informatica. Due impiegati, il responsabile preso in prestito da Arpae, il tecnico incaricato attraverso una cooperativa, un terzo impiegato esecutivo con mansioni plurime. Un informatico. Un applicato alla segreteria che fa tutto il resto. Quindici vigili per sette comuni e 28.500 abitanti (lo standard nazionale ne prevede 29). Politichese, politicismi e filosofia non bastano per risolvere i problemi dell’Unione. In mezzo al guado ci si affoga. O ci si organizza per bene in Unione o si riportano i servizi ognuno in casa propria. Non servono nemmeno le OPA da comuni terzi, sarebbe un’assistenzialismo sospetto e non produttivo. “Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso” (Socrate)».