Vinta ancora una volta l’opposizione non perfettamente “leale” registrata in campo europeo da parte di uno Stato membro. Ne dà notizia l’Alleanza delle Cooperative della pesca dell’Emilia-Romagna. “Si tratta di una misura introdotta dal 2017 sulla base di una complessa procedura fortemente voluta dalla categoria – dichiarano Massimo Bellavista, Patrizia Masetti e Vadis Paesanti – e sostenuta convintamente dal Governo italiano che ha raccolto e condiviso da subito la proposta avanzata dall’Alleanza delle Cooperative”. Sia il consiglio consultivo per il Mar Mediterraneo (MEDAC) che lo STECF (Comitato Tecnico Scientifico ed Economico della Pesca) hanno confermato negli anni, e anche nel 2022, la piena sostenibilità della misura. Sulla base di queste valutazioni, la Commissione europea ha, quindi, ritenuto la sussistenza delle condizioni per un’ulteriore proroga triennale, fino al 31 dicembre 2025. “Il risultato odierno – recita la nota dell’Alleanza delle Cooperative della Pesca dell’Emilia-Romagna – è la riprova della concreta possibilità di ottenere risultati positivi per le marinerie, pur nel quadro di una disciplina europea molto articolata tesa a coniugare i vari aspetti della sostenibilità, interpretata in maniera non sempre equilibrata, lungo il cui percorso si scontrano in maniera talvolta poco “leale” le differenti posizioni dei vari Stati membri”. Circostanza verificatasi anche in questo caso, durante l’esame del testo da parte del Parlamento europeo, che ha visto un Paese mediterraneo particolarmente agguerrito nel tentativo di bloccare una misura che, come ricordato, presentava tutti i crismi della sostenibilità. Tuttavia, il “sistema Paese” ha dato dimostrazione ancora una volta che con il gioco di squadra ogni risultato è possibile. Il quadro regolatorio europeo per la pesca ha introdotto una taglia minima per la pesca delle vongole del genere Venus di cui fa parte la specie Chamelea gallina, pescata dai due Consorzi di pesca presenti in Emilia-Romagna per una flotta complessiva di 54 imbarcazioni. Studi scientifici promossi dai Consorzi hanno evidenziato che nell’Adriatico settentrionale, per le mutate condizioni climatiche e ambientali, questa specie di vongola difficilmente raggiunge la taglia minima di pesca di 25 mm pur mantenendosi una popolazione abbondante di vongole di taglia inferiore. Gli stessi studi hanno infatti evidenziato che la fase riproduttiva, quella ritenuta critica ai fini della conservazione, viene raggiunta già con dimensioni di 16 e 17 mm mentre al di sopra dei 25 mm si assiste a diffuse morie. Sulla base di questi studi l’Italia, fin dall’entrata in vigore della legislazione europea, ha chiesto alla Commissione europea una deroga per ridurre a 22 millimetri la soglia minima delle vongole pescate nelle acque territoriali italiane. La Commissione ha già concesso la deroga per due volte per i periodi 2017-2019 e 2020-2022 e, dal 1° gennaio 2023, la proroga si protrarrà fino al 31 dicembre 2025. “Buon anno a tutti i produttori della pesca e dell’acquacoltura – conclude la nota dell’ACI Pesca Emilia-Romagna – cui saremo al loro fianco per continuare a difendere la categoria nei diversi dossier aperti in materia di sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura”.