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Salvataggio Obike, spunta l’ipotesi della raccolta fondi popolare

Che fine farà l’esercito di bici in forza ad Obike? Quale la sorte del più fortunato servizio di “bike sharing” che la Riviera abbia mai visto,  dopo il fallimento dichiarato dall’ente gestore, (una società multinazionale  con sede a Singapore)? Se lo stanno chiedendo in molti, visto il successo che Obike sta riscontrando un po’ ovunque sul territorio, al netto, come è facile immaginare di numerosi utenti che lo hanno apprezzato nel corso di questi mesi (il servizio è attivo dalla fine di marzo) ma anche dei detrattori che puntano il dito contro chi parcheggia le bici in sosta selvaggia, senza considerare i tanti mezzi vandalizzati e abbandonati. Del resto le iniziative, anche quelle di successo, portano in dote tanti pro e contro da passare in rassegna.

Andrea Crociani, General Manager della società che gestisce il servizio in Italia ha recentemente dichiarato che «sarà fatto il possibile per mantenere la flotta in Riviera». Al netto del fallimento della casa madre l’imperativo è quindi cercare nuovi investitori privati. «Facciamo un appello a chiunquevoglia investire nel free floating per darci una mano a mantenere attivo questo servizio di successo, portatore di un miglioramento a beneficio della comunità cittadina».  Un appello, quello lanciato dal General Manager, circolato già diversi giorni fa, cui si è aggiunta nelle ultime ore una nuova ipotesi di finanziamento, che riguarda la sfera pubblica, intesa come “comunitaria“. Niente enti o istituzioni, ma cittadini e residenti. «Visto che parliamo di un servizio comunitario – ha spiegato sempre Crociani – un’altra soluzione potrebbe essere quella di ricorrere al crowdfounding. I cittadini collaborerebbero con una quota “partecipativa” a rendere migliore la propria città, in cambio di 12 mesi di corse gratuite».

Intanto per Crociani l’obiettivo primario è quello di mantenere attivo il servizio in Riviera fino alla fine della stagione: «Intanto puntiamo a mantenere la flotta fino alla fine della bella stagione. Poi ci siederemo a un tavolo e valuteremo tutte le ipotesi, dal ritiro temporaneo della flotta, al suo mantenimento o eventuali novità, il tutto dipende dal sostegno che riceveremo. Io sono venuto di recente a Rimini e sono rimasto meravigliato dalle tante bici oBike che ho visto in circolazione».

Nel dettaglio, il servizio di free floating griffato oBike era stato introdotto in molti comuni della Riviera in forma sperimentale.   

I numeri di Obike registrati in Riviera.

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