“Se la curva del contagio non risalirà nei prossimi giorni siamo pronti per riaprire le spiagge il 28 maggio“. L’annuncio è dell’assessore al turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini che in questi giorni è al lavoro con le associazioni di categoria – albergatori e bagnini – sulla definizione dei protocolli di sicurezza contenenti le norme e le nuove regole che entreranno in vigore negli stabilimenti balneari e negli hotel con l’avvio delle prossima stagione balneare
Fino ad oggi – va detto – sono state formulate solo ipotesi ma intanto qualche punto fermo sembra essere già stato fissato. “No ai termoscanner all’ingresso degli stabilimenti balneari, e niente obbligo di indossare le mascherine per i bagnanti ad esclusione che negli spazi chiusi“, precisa l’assessore.
Per quel che riguarda la distanza al momento la Regione è favorevole alla proposta avanzata dai bagnini. “Occuperanno una superficie di 10,5 metri quadri“. Loro, i titolari degli stabilimenti balneari, specificano che “parliamo di una superficie grande il doppio rispetto a quella minima attuale“. Che però, va spiegato, in molte spiagge di norma viene innalzata arrivando a sfiorare i 10 metri quadri.
Novità anche sul fronte delle spiagge libere. “Potrebbero essere affidate in gestione ai Comuni. La questione è assai delicata. Come è noto si tratta di spazi molto ampi, in cui è difficile disciplinare l’organizzazione. Con l’affidamento ai Comuni si punta a dotare questi spazi di personale incaricato di sorvegliare o anche semplicemente di poter gestire gli spazi con segnaletica ad hoc e delimitazioni”.
Ma sul fronte spiaggia libera non è tutto. “La Regione – spiega sempre Corsini – potrebbe indicare di affidare parte delle spiagge libere ai titolari degli stabilimenti confinanti con le aree. Questo significherebbe dare più spazio agli stabilimenti per poter mettere in atto il distanziamento degli ombrelloni e la messa in sicurezza delle aree. Ovviamente non è da considerare l’ipotesi di dare in gestione l’intera spiaggia libera ma solo alcune aree per garantire comunque l’accessibilità – normata – alle persone che desiderano usufruire di questi spazi e non possono o non vogliono permettersi un ombrellone in uno stabilimento“.
Altra ipotesi sul tavolo della Regione riguarda la possibilità di introdurre ingressi contingentati e ben distanziati in spiaggia, negli stabilimenti, e separare ingressi e uscite. Così come dovranno essere messi in sicurezza bagni e docce. Più in generale si lavora anche al posizionamento di segnaletiche che indichino ai bagnanti di mantenere il corretto distanziamento.
Capitolo steward da spiaggia.” La proposta di introdurre nelle spiagge – negli stabilimenti – queste nuove figure è ancora ben vista in Viale Aldo Moro. L’assessore al turismo e alle infrastrutture Andrea Corsini precisa che “quasi sicuramente saranno figure già dipendenti degli stabilimenti balneari. Assisteranno i bagnanti vigilando sul rischio assembramenti. Non parliamo di assunzioni nuove ma di personale già assunto che indosserà una pettorina di riconoscimento nello svolgere le proprie funzioni“.