È stato firmato questa mattina in Prefettura il protocollo per la tutela della legalità nel settore alberghiero nei Comuni costieri della Provincia di Rimini. Il documento è stato firmato dai sindaci e dai rappresentati delle amministrazioni di Rimini, Riccione, Misano, Cattolica e Bellaria Igea Marina, dal Prefetto Giuseppe Forlenza, dal procuratore della Repubblica del Tribunale di Rimini Elisabetta Melotti. Il documento aggiorna di fatto il protocollo già stipulato nel 2013 con l’aggiunta di nuovi firmatari. Ai sindaci e alla Camera di Commercio, alle associazioni degli albergatori si aggiungono Ausl , ispettorato del lavoro, consiglio notarile e i sindacati.
Con l’aggiornamento del protocollo stipulato per contrastare in primo luogo le infiltrazioni mafiose nel settore alberghiero viene implementata la piattaforma web di coordinamento (che Rimini e Riccione avevano già attivato) tra Comuni, Prefettura e Procura e Forze dell’Ordine per le segnalazioni di movimenti sospetti alle autorità con una novità importante: tutti i Comuni della costa saranno tenuti a comunicare i dati.
Un esempio? Cambi di gestione e di proprietà, con l’obiettivo di smascherare prestanome e soggetti già destinatari di provvedimenti penali o amministrativi. Un campione significativo di Scia – ovvero di denunce di inizio attività e quindi passaggio di attività o sub ingressi- in base al quale i Comuni si impegnano a informare le autorità ogni qual volta si rilevano indicatori o fattori di rischio. “Come ad esempio – spiega il Prefetto Giuseppe Forlenza – la provenienza da alcuni territori di interesse investigativo, o strutture particolari come per esempio albergo con più di tre stelle con più di quaranta posti letto, frequenza di cambi di gestione della struttura ed età anagrafica del richiedente. Questo campione significativo sarà del 10 per cento e i Comuni si impegnano a segnalare all’ufficio antimafia tramite piattaforma web o comunicazione burocratica cartacea”.
Ma non è tutto. “Saranno sottoposti a controllo antimafia – continua il Prefetto – tutte le scia relative a strutture alberghiere i cui titolari siano stati destinatari nell’ultimo periodo di provvedimenti relativi a violazioni di carattere penale o amministrativo, segnalati quindi anche dall’Ausl o dai Vigili Del Fuoco o dalle Forze di Polizia o che nell’ultimo triennio abbiano avuto ben due cambi di gestioni. Tutti indicatori di rischio infiltrazioni da valutare attentamente. Parliamo di un settore attrattivo per la criminalità organizzata intenzionata a reinvestire capitale illecito e quindi è necessaria una azione congiunta tra forze di Polizia e territorio”.
Il protocollo avrà una durata biennale dopo una valutazione congiunta tra i firmatari dei risultati ottenuti e delle criticità rilevate. Rispetto al protocollo già stipulato nel 2013 il documento rinnovato prevede l’obbligo imposto ai Comuni di segnalare movimenti sospetti tramite la piattaforma web e riguarda non solo le strutture alberghiere, ma anche gli affitta camere (compresa Airbnb). Un settore che sulla costa conta circa 176.000 posti letto.
E a breve – manca ancora il nulla osta del ministero – un protocollo per le discoteche e i locali del divertimento. “Anche questo settore – continua Forlenza – risulta attrattivo per la criminalità organizzata, essendo molto florido e ricco”
“Le informative saranno trasmesse al Questore – precisa il Prefetto – che è titolare del potere di azione per quel che riguarda le azioni di stampo patrimoniale”.
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