Edoardo Carminucci, responsabile diritti civili PD città di Rimini, e Fiorella Zangari, segretaria comunale PD Rimini, si esprimono sulla questione dei cartelloni #stopgender del movimento Pro Vita e Famiglia.
“Basta confondere l’identità sessuale dei bambini! #stopgender è già di per sé un’affermazione grave e deliberatamente falsa nell’evocare un “indottrinamento gender” che non esiste, ma per di più diventa una becera strumentalizzazione se si usa l’immagine di un bambino come pretesto per portare avanti le proprie posizioni discriminatorie e ostili alla libera espressione di sé. Pieno sostegno dunque alle Cgil di Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena da parte del PD Rimini comunale. Ciò che lascia basiti è constatare come non si capisca, o si finga di non capire, che l’identità di genere afferisce proprio alla profonda percezione di sé, che può poi non coincidere col proprio sesso biologico (per le persone transgender) oppure sì (per le persone cisgender)”.
“Quindi del “gender” non se ne possono disfare neanche gli stessi strenui difensori di ProVita. Lavoriamo piuttosto tutti assieme nel promuovere un’educazione all’affettività nelle scuole che affronti la relazione tra affettività, identità di genere e stereotipi culturali, che sia efficace e che aiuti i bambini e i ragazzi a sviluppare una realistica e utile immagine di sé, soprattutto nel rapportarsi con gli altri.”, concludono Carminucci e Zangari.