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Rimini, imparare il turismo con i film: Visioner Festival raccontato da Filippo Cesari

Domani avrà inizio al Multiplex Le Befane di Rimini il Visioner Festival, la prima edizione dell’iniziativa dedicata al cinema e al territorio, che terminerà sabato 26 ottobre.

Il programma delle tre giornate è ricco e variegato, le visioni di film e documentari saranno infatti intervallate da masterclass e da incontri con gli autori e i professionisti del settore, nell’ambito di evento aperto a tutte le scuole superiori di Rimini, con particolare attenzione agli studenti che frequentano istituti ad indirizzo turistico. A loro verranno infatti offerti utili a comunicare e valorizzare il territorio in ambito turistico.

A parlare a tutto tondo dell’iniziativa è Filippo Cesari, ideatore, organizzatore e direttore artistico del Festival, che abbiamo intervistato a poche ore dall’inizio della manifestazione.


Perché “Visioner” Festival?

«Abbiamo scelto questo nome perché volevamo affrontare il racconto e la comunicazione del territorio in termini di “visione”. Abbiamo voluto declinarlo a livello individuale, quindi da vision siamo passati a visioner, nel senso di “visionario”. Inoltre le ultime due lettere della parola (er) sono le iniziali della nostra regione e si legavano perfettamente al tema principale del Festival, il territorio».

Questa è la prima edizione di un Festival completamente nuovo…

«Esatto, è un progetto diverso da qualsiasi altro. Abbiamo avuto fortuna, perché fin da subito le persone si sono incuriosite e abbiamo trovato delle collaborazioni che ci hanno aiutato a crescere e sviluppare questa prima edizione. Il fatto che non sia il solito festival di cinema e che abbia una declinazione molto più pratica ha avvicinato per prime “La Settima Arte” che ha chiesto di fare un panel e la nostra Università».

Qual è l’obiettivo del Festival?

«Con questo progetto vogliamo coinvolgere maggiormente gli studenti e le scuole nel “sentire” maggiormente il nostro territorio e vogliamo insegnar loro come raccontarlo. L’obiettivo del Visioner Festival è offrire delle conoscenze sulla nostra terra ai giovani, affinché ne valorizzino non solo le sue caratteristiche più conosciute, ma anche la storia e altre caratteristiche culturali».

In base a quale criterio sono stati scelti i film da inserire nel programma?

«Abbiamo scelto dei film che avessero a che fare con la territorialità e che avessero attinenza con il mondo dei ragazzi, essendo un festival dedicato principalmente agli studenti».

Hai un film che preferisci tra quelli che verranno proiettati?

«Non ho un film preferito tra quelli in programma, sono tutti validi allo stesso modo. Sono molto contento in particolare di aver ottenuto l’anteprima del film di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore, liberamente ispirato al romanzo di Fulvio Ervas “Se ti abbraccio non avere paura”».

Perché partecipare al Festival?

«Chi parteciperà agli incontri del Visioner avrà la possibilità di partecipare alle lezioni di bravissimi professionisti del settore. Sono tutti molto competenti e hanno una grande capacità comunicativa. Gli incontri saranno informativi ma soprattutto interattivi; il pubblico e gli studenti verranno continuamente coinvolti per esprimere le proprie opinioni e i propri pensieri, aprendo un dibattito costruttivo con i professionisti».

Gli eventi sono aperti solo agli studenti delle scuole?

«No, gli eventi sono aperti a tutti.

Claudia Pasquini

 

 

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