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Rimini, vicenda “Le Giuggiole” nel limbo giudiziario

Asilo abusivo o regolare servizio educativo svolto da un privato? Ancora non si chiude la vicenda giudiziaria dell’associazione “Le Giuggiole”, le cui attività erano state sospese dal Comune di Rimini per mancanza di autorizzazioni.

Da allora nei tribunali si sono succeduti pronunciamenti opposti, quali accogliendo il ricorso dell’associazione e qual’altri che davano ragione all’Amministrazione. La parola è quindi passata al Consiglio di Stato. Il quale ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar, quella che resiongeva il ricorso di “Le Giuggiole”: se ne riparlerà in autunno.

Commenta la vicesindaca di Rimini Chiara Bellini:

“Prestare servizio pubblico in un Ente locale vuol anche dire farsi carico di problemi e lungaggini non sempre a sé attribuibili. L’ultimo esempio? La vicenda, cominciata oltre un anno fa, relativa al provvedimento di chiusura di un servizio privato per l’infanzia privo di autorizzazione da parte del Comune di Rimini, dopo diversi sopralluoghi dell’Ausl Romagna e della Polizia Locale”.

“Al di là del merito della cosa, su cui non mi dilungo essendo già pubblicamente noti i fatti e le posizioni, voglio sottolineare il tortuoso percorso giudiziario cominciato un istante dopo il 5 marzo 2021, giorno dell’ordinanza di chiusura della struttura priva di autorizzazioni. Il privato si rivolge immediatamente al TAR per ottenere la sospensiva del provvedimento: il 2 aprile il Tribunale Amministrativo Regionale rigetta la richiesta, ritenendo leciti gli atti comunali. Ricorso dei proprietari al Consiglio di Stato per richiedere la riforma della decisione del Tar e richiesta di riforma accolta: siamo all’11 giugno 2021. Si torna al Tribunale Amministrativo Regionale che il 7 febbraio 2022 respinge ancora una volta il ricorso del privato. Finita qui? Neanche per idea. Altro ricorso al Consiglio di Stato che, pochi giorni fa, sospende l’esecutività della sentenza del Tar rimandando al dibattimento del merito, che comincerà questo autunno”.

“Quattro decisioni di due organi di giustizia e ancora non si intravede il finale. Non esprimo giudizi di merito perché ogni passaggio è naturalmente una forma di tutela del diritto e della giustizia, e in definitiva del cittadino e della comunità. Ma mi limito a sottolineare la difficoltà di amministrare quando si parano davanti imprevisti di questo tipo, peraltro dai risultati contradditori, sui quali nulla si può fare se non attendere”.

 

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