Lunedì mattina in 3° commissione consiliare del comune di Rimini si ritorna a parlare di questura. Questa volta non si tratta di una discussione “accademica” sulla sede della questura di Rimini ma di una delibera di cambio di destinazione d’uso temporaneo per l’edificio di piazzale Bornaccini oggetto dello scontro tra la giunta comunale ed il Governo.
Come ampiamente riportato in precedenti articoli il comune non mette in discussione il trasferimento provvisorio della questura nella sede dell’ex centro dell’impiego di Rimini, ma la durata del contratto (9anni+9) che vanifica ogni prospettiva di rimettere in funzione la sede costruita e mai utilizzata di va Ugo Bassi. Non solo il sindaco lamenta che mentre il Comune ha fatto la sua parte per permettere l’uso dell’edificio di via Bornaccini non altrettanto sta facendo il Governo per ripristinare la nuova questura nel centro della città.
Lunedì comunque arriva in commissione un atto importante che risponde anche indirettamente alle preoccupazioni dei sindacati di Polizia
In primo luogo l’atto deliberativo proposto dalla Giunta fa esplicito riferimento al Patto per la sicurezza sottoscritto con il Governo: “A fronte della necessità del rafforzamento dell’efficienza del sistema presidiario, anche sul piano logistico, rilevata l’urgente necessità di individuare un’unica sede, nel Capoluogo, ove sistemare gli uffici della Questura di Rimini che risponda a requisiti e finalità di efficienza, sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, i firmatari del presente Protocollo individuano nei locali siti in Via Ugo Bassi – abbisognevoli di importanti lavori di ristrutturazione ed adeguamento – la soluzione ottimale per la definitiva realizzazione della cosiddetta “Cittadella della Sicurezza/Federal Building. Presso la struttura in parola saranno allocati tutti gli Uffici della Questura, nonché quelli della Sezione Polstrada e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Le parti si impegnano a promuovere ogni azione utile affinché tale realizzazione possa giungere a compimento entro l’anno 2019/2020, nel rispetto delle singole competenze e dei tempi tecnici di norma previsti. In particolare, il Ministero degli Interni, per la parte di competenza, svolgerà una azione di stimolo e raccordo con gli Enti interessati, in modo specifico con l’Agenzia del Demanio, al fine di consentire la successiva messa a disposizione del complesso immobiliare nel rispetto dei cronoprogrammi che saranno concordemente stabiliti Nelle more della definitiva realizzazione di tale sede considerata l’attuale difficile sistemazione logistica della Questura di Rimini, è individuata una soluzione transitoria da realizzarsi nei locali si in Piazzale Alessandro Bornaccini, presso i quali dovrà trovare sistemazione, già entro il 28 febbraio 2018 l’ufficio immigrazione della Questura, al fine di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività.”
Evidente la sottolineatura di una soluzione provvisoria e comunque molto inferiore ai 18 anni in attesa della sistemazione di via Ugo Bassi.
In conclusione la delibera che verrà portata in votazione sottolinea due aspetti in modo netto.
Il Comune di Rimini procede a variante temporanea di destinazione d’uso da appartamenti ad uffici di due piani della costruzione di piazzale Bornaccini. “L’amministrazione comunale di Rimini, si legge nel dispositivo della delibera, deve sopportare il peso di una scelta, ancorché temporanea, urbanistica contraria alle previsioni dell’assetto del proprio territorio, che non è un’attività scontata, ma la più alta forma di esercizio della propria autonomia regolatoria in ambito territoriale locale, al fine di assicurarsi il risultato finale di vedere realizzata pienamente la sua previsione di innestare in un contesto “ferito” un elemento vivo e pulsante come il nucleo della sicurezza”.
Ribadisce, questo il secondo aspetto, che la soluzione definitiva sono le strutture realizzate in via Ugo Bassi.
La delibera prevede il cambio di destinazione per 788 mq da residenziale ad uffici, la monetizzazione degli standard di parcheggi mancanti pari a 158mila euro, la realizzazione di una recinzione attorno all’edificio ed il cambio di destinazione dell’interrato da autorimessa a magazzino.