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Rimini, variante SS16, le associazioni agricole: “Suolo consumato aziende a rischio chiusura”

“Ringraziamo il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, per l’incontro organizzato con le nostre associazioni di categoria agricola (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) e con i rappresentanti dei Comuni interessati dalla variante alla SS16.

Il tracciato della variante presentato più di dieci anni fa riguardava un centinaio di aziende agricole, e già questo renderebbe il tema di primario interesse. Ma quello della nuova Statale 16 è un argomento rilevante per tutto il territorio, per la sua tutela e per la sua economia, perché impatta sull’unica zona del comune di Rimini definita ad alta vocazione agricola dallo stesso Piano territoriale di coordinamento provinciale.

Nelle scorse settimane i nostri agricoltori hanno ricevuto la comunicazione dell’inizio dei sondaggi e dei picchettamenti da parte della ditta incaricata, ma né loro, né le nostre associazioni hanno avuto la possibilità di visionare il progetto e i tracciati definitivi.

Le aziende agricole, già provate dalla crisi in questo difficile momento, si sentono ulteriormente vessate e vedono il loro territorio ancora una volta invaso da interventi che lo aggrediscono, come già successo in passato con gli elettrodotti e oggi anche con il metanodotto, i cui lavori bloccheranno parte dei terreni praticamente per due anni.

Sia chiaro, le nostre associazioni sono perfettamente consapevoli della necessità delle infrastrutture per lo sviluppo e l’economia della nostra provincia. Ma è altrettanto necessario sostenere tutte le imprese e non penalizzare le aziende e i cittadini che vivono e lavorano in agricoltura. A Rimini nord il  rischio concreto è che molte aziende agricole siano costrette a chiudere per sempre.

Sul progetto della variante alla Statale 16, competenza di Anas, non c’è stata sufficiente informazione né condivisione. Come rappresentanze agricole avanzammo a suo tempo numerosi rilievi al progetto in merito all’impatto devastante e all’enorme consumo di suolo che l’opera avrebbe comportato. Chiedemmo modifiche al tracciato per un impatto decisamente minore sul territorio agricolo, alle quali però non abbiamo avuto nessun riscontro.

Il nostro impegno è tutelare i nostri soci e accompagnarli in questo confronto. Per questo attendiamo l’incontro che la Provincia di Rimini si è impegnata ad organizzare con Anas, con la Regione Emilia-Romagna e i progettisti. Ci aspettiamo di avere il necessario aggiornamento sul progetto del nuovo tracciato, presupposto indispensabile per poter discutere e condividere il percorso di realizzazione e i relativi accordi con le aziende agricole”.

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