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RIMINI, Vanni Lazzari (PD): “Il taglio all’editoria un attacco mai sferrato prima all’informazione libera”

Un intervento di Alberto Vanni Lazzari, segretario del PD riminese, sulla recente Legge finanziaria e sul taglio dei fondi all’editoria:

Taglio fondi all’editoria, fatto! Lo ha detto recentemente il vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio elencando in un video su Facebook tutte le misure approvate con la legge di bilancio a ridosso delle sua morigerata settimana bianca. Incalza sullo stesso tema anche il premier Conte sollecitando il mondo editoriale ad andare avanti con le proprie gambe, stimolando la ricerca di risorse alternative, un po’ come perpetrare la ricerca della pietra filosofale. Lo ribadisce con un inquietante compiacimento la consigliera regionale Sensoli mettendo nello stesso calderone il Giornale della famiglia Berlusconi e il Corriere di Romagna, testata di una cooperativa di giornalisti che fa informazione locale senza appartenere a nessun grande gruppo editoriale o finanziario, giudicando la bontà dell’informazione in base allo spazio che viene concesso a se stessa e al suo Movimento.

Entrambi, di fatto, stanno decretando la morte di numerosi giornali e la conseguente perdita di posti di lavoro qualificati. Un attacco mai sferrato prima all’informazione libera in Italia.

Entrambi, nei fatti, mentono in quanto il fondo per il pluralismo dell’informazione serve a giornali che non possono resistere da soli sul mercato. Inoltre quei soldi non verranno tagliati in quanto restano nella disponibilità della presidenza del Consiglio che con dei decreti può utilizzarli per favorire lo stesso pluralismo. Il fine ultimo è fare fuori tantissimi giornali che adesso rappresentano delle voci libere sui territori e farlo subito.

Come se non bastasse, nell’ormai consolidato gioco di ruoli,  il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, si è contraddistinto per la solita spruzzata di demagogia un tanto a twitter,  auspicando che i soldi del fondo possano essere riutilizzati per rispondere ai bisogni reali delle persone in disagio economico. La chiudiamo invitando il ministro a dare il buon esempio cominciando con la restituzione immediata dei 49 milioni di euro che il suo partito deve a tutti i Cittadini italiani.
Ma come per altre aberrazioni propugnate dal Governo del cambiamento, a cominciare dallo sdegno bipartisan di tanti Sindaci di fronte all’applicazione del Decreto Sicurezza in sfregio proprio a quella Sicurezza che rimane a carico degli stessi Sindaci, sospendiamo il finale alle buone intenzioni del Premier, a un momento di confronto che avverrà solo dopo aver gettato il sasso nello stagno. Ma si sa, la Democrazia costa fatica
”.

Alberto Vanni Lazzari

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