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Rimini: vademecum per le attività che possono lavorare, chiusura dove non ci sono condizioni

La Prefettura di Rimini, in collaborazione con la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Romagna e con il Comune di Rimini, ha predisposto un Vademecum esplicativo delle attività produttive non soggette a sospensione nel territorio della provincia di Rimini, ai sensi dell’Ordinanza della Regione Emilia Romagna n. 48 del 24 marzo 2020.

In particolare, nel Vademecum vengono specificate le attività produttive di beni e di servizi non sospese, individuando, inoltre, quelle attività soggette, per la loro prosecuzione, alla Comunicazione al Prefetto, sulla base di quanto disposto dal Punto 14 dell’Ordinanza regionale sopra richiamata.

E’ stato predisposto altresì un modello che le Aziende/Imprese interessate sono invitate ad utilizzare per effettuare la predetta Comunicazione.

Il Prefetto “potrà sospendere quelle attività produttive per le quali non ritenga sussistenti le condizioni previste nell’Ordinanza n. 48”.

Qui il “Vademecum disciplina attività produttive nella provincia di Rimini” con il Modello di Comunicazione al Prefetto:
Vademecum e allegato

Proseguono intanto le attività di controllo e vigilanza del territorio  per garantire il massimo e rigoroso rispetto delle disposizioni emanate dal Governo, in esecuzione delle ulteriori misure restrittive introdotte dalle Ordinanze della Regione Emilia-Romagna.

Dopo una valutazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.), è stato perfezionato un articolato dispositivo di controllo, sia in ambito cittadino che lungo le principali arterie stradali di collegamento ed ai caselli autostradali, nonché presso gli scali ferroviari e degli autobus di lunga percorrenza, per limitare i movimenti ingiustificati e gli assembramenti di persone.

Il diffondersi dei casi di contagio del virus COVID-19 su questo territorio. spiega la Prefettura, “ha reso necessaria la chiusura e/o modifica alla viabilità, in attuazione dell’Ordinanza n. 48 del 24 marzo 2020 della Regione Emilia-Romagna che, al fine di rendere efficaci le stringenti limitazioni previste alle attività produttive e commerciali in questa provincia, prevede l’attuazione di un dispositivo di controllo delle vie di accesso primarie verso il territorio provinciale (Punti di Controllo Esterni), con la conseguente e progressiva canalizzazione del traffico veicolare solo su queste ultime”.

Inoltre, allo scopo di limitare ulteriormente i movimenti non autorizzati, sono stati istituiti “Punti di Controllo Interni” sulle principali vie di collegamento tra la parte sud e la parte nord della provincia di Rimini. Qui vengono controllati tutti i mezzi in transito ed i relativi occupanti, per accertare se chi circola sia in possesso dei titoli che lo consentono.

Oggi si è tenuta un’ulteriore riunione del C.P.O.S.P. “in cui sono stati vagliati i risultati conseguiti dal dispositivo di controllo in atto e valutate alcune modifiche da apportare ai varchi e blocchi, con il fine di migliorare il servizio di vigilanza e ridurre ulteriormente gli spostamenti ingiustificati della popolazione”.

Nell’attività di vigilanza sono impegnate duecento unità della Polizia di Stato e alle sue specialità, dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e ROAN, Capitaneria di Porto, Polizie Locali ed Esercito.

Il  Comando Provinciale Carabinieri di Rimini, in media, impiega giornalmente 133 militari ai quali vanno aggiunti gli Ufficiali ed i Sottufficiali Comandanti dei singoli reparti. Dall’11 marzo a oggi, sono state controllate dai Carabinieri 9.690 persone. Le denunce sono state 419 per la violazione dell’art. 650 c.p. e 6  per la violazione degli artt. 495 e 496 c.p.. Sono stati, inoltre, controllati 4.288 esercizi commerciali con denuncia di un titolare per la violazione dell’art. 650 c.p. e uno sanzionato amministrativamente.

La Guardia di Finanza impiega ogni giorno 14 pattuglie e sono stati effettuati, ad oggi, controlli su circa 700 persone e su 1.100 esercizi commerciali, contestando irregolarità nei confronti di 7 esercizi commerciali.

Uno dei risultati è stata la drastica riduzione dei reati e in particolare di quelli contro il patrimonio.

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