Rimini Congressi, la holding di proprietà pubblica che controlla il sistema fieristico congressuale riminese, prosegue nel percorso di risanamento del debito, estinto per oltre il 66%, passando da 46,5 a 15 milioni. Una situazione che consente ai soci pubblici di Rimini Congressi (Comune di Rimini – Rimini Holding, Provincia di Rimini, Camera di Commercio) di svincolarsi dagli impegni sottoscritti meno di dieci anni fa a garanzia del debito contratto per la realizzazione del nuovo Palacongressi di Rimini. Alla vigilia del Natale infatti Unicredit ha comunicato alla Holding di essere libera dai vincoli sottoscritti, proprio alla luce della positiva evoluzione delle condizioni economiche della società di cui il Comune di Rimini detiene attraverso la holding il 35,58% del capitale sociale. Un’evoluzione determinata dall’importante accordo transattivo stipulato l’anno scorso con l’impresa costruttrice del nuovo Palacongressi di Rimini, ma soprattutto dal collocamento in Borsa dei titoli di Italian Exhibition Group, che ha consentito una forte e ulteriore estinzione del debito progresso.
Ripercorrendo le tappe della vicenda, era il 22 giugno 2010 quando Rimini Congressi sottoscrisse un mutuo con Unicredit di 46,5 milioni. Per agevolare la concessione del finanziamento gli enti pubblici – Comune di Rimini, Provincia di Rimini e Camera di Commercio di Rimini – si impegnarono attraverso una lettera di patronage a mantenere una partecipazione ciascuna del 33,33% del capitale sociale dell’impresa, e ad intervenire con gli apporti di capitale riversando gli utili derivanti dalla partecipazione di Rimini Fiera nelle casse di Rimini Congressi.
Rimini Holding e gli altri soci, alla luce dell’estinzione del debito oggi pari ad un terzo di quello di partenza, ha chiesto quindi, come annunciato in precedenza, di essere svincolato dagli impegni assunti con la lettera di patronage. Una richiesta che Unicredit, lo scorso 23 dicembre, ha accordato.
“Si tratta di un’ottima notizia sotto due aspetti – sottolinea l’assessore alle Partecipate del Comune di Rimini Gian Luca Brasini – In primis perché conferma lo stato di salute di Rimini Congressi e dell’avanzamento del percorso di risanamento del debito, che passa da 46,5 milioni di euro a 15, senza alcun finanziamento statale o comunitario a fondo perduto, ma solo grazie alle performance societarie e al supporto dei soci pubblici. Il secondo effetto positivo riguarda direttamente il Comune, che svincolato dagli obblighi derivanti dalla lettera di patronage, riduce in maniera consistente il rischio di intervento diretto a finanziamento della società. Questo ulteriore elemento di prospettiva positiva riguardo al nostro sistema fieristico congressuale ci permette inoltre di valorizzare ancor più la prevista operazione di aggregazione tra Rimini Congressi e Società del Palazzo”.
Il programma di estinzione del debito di Rimini Congressi prevede che i 15 milioni residui del mutuo Unicredit saranno onorati così come negli anni passati dai dividendi di Ieg.