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A Rimini un nuovo miracolo della mula

A Rimini è avvenuto un nuovo miracolo della Mula. Non più in Piazza Tre Martiri ma in Piazza Cavour dinnanzi a Palazzo Garampi.

Gli organizzatori delle Sigismondiadi 2017, oltre agli instant book, ai figuranti, ai fuochi d’artificio e ai motociclisti con la tuta di Sigismondo, non si fanno mancare neppure i miracoli.
Si è infatti ripetuto ieri, con qualche variante, il prodigio della mula di Sant’Antonio da Padova avvenuto nel Foro di Rimini (piazza Tre Martiri) nel 1223.

I fatti.

L’eco dei grandiosi festeggiamenti per il seicentesimo compleanno di Sigismondo che stanno impegnando allo spasimo il team di Palazzo Garampi, grazie al Carlino Rimini, il Corriere di Romagna, Telesanmarino e l’Ape del Conca, ha fatto il giro del mondo attraversando monti e valli, città e paesi. Ed è giunto fino a Cotignola ove giaceva dimenticata una preziosa pietra involata – fregata – al Tempio malatestiano nel 1944. Da allora quel piccolo grande tesoro era amorevolmente sorvegliato da una brava e silenziosa mula di nome Gina, discendente dalla mula dell’eretico Bonvillo che s’inginocchiò in piazza dinnanzi a Sant’Antonio.

Appena a Gina è arrivato quell’eco sigismondiale, per istinto, ma tutti dicono per volere del cielo, ha subito capito che era l’ora di compiere il gesto redentore e riparatore che aspettava da settant’anni. Ed eccola partire con la sua bella pietra da Cotignola, incurante di freddo e caldo, di pioggia e neve, e attraversare sentieri impervi e autostrade tra le insidie di Tir e di motorini, e arrivare finalmente a Rimini, sua meta, per riparare al torto antico.

Eccola giungere a Palazzo Garampi. Ed eccola, miracolo!, inginocchiarsi in segno di fede dinnanzi al palazzo ove risiede chi, a Sigismondo, sta ridonando dignità e onore.
Ad accoglierla con tripudio, in una piazza gremita e festante, è stato l’Assessore alle arti che d’ora innanzi sarà chiamato alle Arti magiche.

la pietra restituita 06
La foto, che si può trovare anche nel sito ufficiale del Comune, ritrae la mula Gina un attimo prima di inginocchiarsi dinnanzi a Palazzo Garampi dopo la consegna della pietra all’Assessore alle Arti che l’ha ricevuta, con tanto di fascia tricolore, a nome della città.

Gina, dopo questo gesto miracoloso che ha commosso la città, rimarrà a Rimini, verrà insignita del premio Isotta d’Argento e le verrà costruito un box attrezzato al primo piano del palazzo per presenziare facilmente alle cerimonie della giunta.

L’evento è davvero epocale e avrà effetti strepitosi. Certamente ne parlerà il Messaggero di Sant’Antonio, il periodico di maggior tiratura al mondo, con gioia della rassegna stampa del Comune. L’Apt, in previsione di flussi di fedeli da ogni dove, progetterà un Club di prodotto denominato “Le Mule”; l’associazione albergatori non mancherà di concludere un accordo con i frati minori di Padova per farli pregare per il buon tempo in Riviera; i bagnini predisporranno in spiaggia spazi “Mula friendly” e c’è già chi pensa a un raduno mondiale delle mule, il “Mula Street Parade”, da affiancare a quello dell’Harley Davidson. Ma non basta. A Santamonica vogliono organizzare la “Supermula Racing” e il Piano strategico sta progettando un servizio di “Mula sharing” e una “Pista Mulabile” con un servizio di “Mula transfer” per far salire anche la gente normale sul nuovo ponte in via Roma.

Comunque è certo che, per ricordare l’evento in perpetuo, verrà costruito al centro di Piazza Cavour, sul luogo del prodigio, un chiringuito che porterà il nome di Gina.

Insomma, senza voler essere simoniaci, questo evento è stato per Rimini una vera manna dal cielo e porterà del gran bene alla città, quasi come la Molo Street Parade. Gli esperti, infatti, sono certi che questa sarà l’occasione per sfondare mediaticamente a livello planetario e per dare finalmente una nuova identità alla nostra città e al nostro turismo con immancabili ricadute culturali, sociali ed economiche.

C’è chi dice che anche questo prodigio sia opera di padre Andrea, il regista di tutte le Garampiadi. Certo, non sarebbe il primo che fa. Ma è irrispettoso non vedevi una mano molto, molto più alta.

Grazie, grazie Gina.

Basinio da Longiano

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