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Rimini, un manifesto per contrastare l’odio e l’ignoranza

Un manifesto contro l’odio e l’ignoranza per contrastare i toni aspri e violenti che di questi tempi contraddistinguono spesso e volentieri il dibattito socio politico sui più grandi temi di attualità, dall’immigrazione al tema annoso della sicurezza fino a quello inerente le politiche sul lavoro.  Eccola l’iniziativa di un gruppo di liberi cittadini riminesi rivolta all’intera cittadinanza. 

Pubblichiamo qui il testo integrale del manifesto. 

Manifesto contro l’odio e l’ignoranza

Nel nostro paese stiamo assistendo a un vero e proprio attacco alle conquiste fatte nel nome del progresso. Un attacco talvolta recepito da alcuni cittadini come un incentivo a dare sfogo agli istinti più perversi di una comunità: aggressioni e violenze dettate da un odio di matrice razziale e discriminatoria. Il tutto con una spada di Damocle incombente: il rischio che la società civile venga incentivata a bollare come episodi isolati, derive più pericolose, che serpeggiano nella comunità dei cittadini. Tutto questo nel nome di una democrazia sempre più autoritaria, dove i leader politici, chiamati legittimamente a governare, agiscono in nome di un delirio di onnipotenza che il voto a suffragio universale mai si è sognato di concedere in un Paese come il nostro, dotato di un’autorevole ed equilibrata carta costituzionale che quotidianamente dovrebbe ispirare l’operato della classe politica dirigente.

In particolare, nella nostra società sono in aumento gli episodi di intolleranza, troppo a lungo sottovalutati. Una intolleranza verso ciò che è percepito come diverso – non solo lo straniero – alimentata dalla politica ogni volta che individua negli ultimi le cause dei mali dei penultimi.

Ci preoccupa l’aumento delle aggressioni verbali e fisiche verso uomini e donne incolpevoli, bambine e bambini innocenti.

Ci preoccupa lo sdoganamento dell’intolleranza da parte della stessa politica ogniqualvolta ostacola il processo di integrazione tra gruppi differenti. C’è persino chi arriva a sdoganare le passate ideologie totalitarie, mettendole sullo stesso piano delle idee democratiche, e perciò legittimandole. Tutto questo è inaccettabile!

Alla luce di queste elementari premesse manifestiamo l’intenzione di costituirci come un gruppo di libere cittadine e cittadini per proporre alla comunità locale, iniziative concrete quali momenti di riflessione, confronto e dibattito sui temi attuali. Iniziative – è nostra premura specificarlo – aperte a tutte e tutti senza distinzione di appartenenza politica.

Come ulteriore premessa ricordiamo qui alcuni principi che ci ispirano.

Noi non ci riconosciamo in chi predica l’odio e alimenta la paura.

Vi sono individui che vogliono indurre l’opinione pubblica ad avere paura del diverso, convinti che una società di simili sia una società più ricca e più sicura. Riteniamo che ciò sia falso. Dal confronto con il diverso, nel rispetto di una persona per l’altra, non può che nascere ricchezza. Ci preoccupa ancora di più quando a diffondere la paura sono i leader politici con l’intento di convincere l’opinione pubblica della validità delle proprie ricette semplicistiche con il solo inconfessato obiettivo di accrescere il proprio consenso a dispregio della tenuta sociale e culturale. Paura dei ladri, paura dell’invasione, paura di essere aggrediti per strada da sconosciuti.

Tutti fenomeni da tempo in calo. Una operazione di terrorismo psicologico che distoglie l’attenzione da problemi, invece, in crescita, come la diffusione delle mafie, anche al nord, e la violenza sulle donne, la quale ha luogo principalmente all’interno delle mura domestiche.

Di come combattere le mafie e di come educare l’uomo – ogni uomo, e fin dall’infanzia – al rispetto della parità della donna, però, nessuno dei suddetti individui sembra avere una ricetta.

Noi crediamo che una società aperta possa al contempo essere sicura.

Ci proponiamo di diffondere una cultura della legalità e crediamo che questa possa andare di pari passo con una apertura della società.

Ci preoccupa il desiderio di molti, sempre più diffuso in Europa, di chiusura e di allontanamento dagli altri. Per noi i muri e le barricate aumentano le tensioni e accrescono i problemi: le giudichiamo reazioni isteriche che non rendono le nostre società più sicure.

Crediamo nel dialogo e nel far rispettare le leggi, senza puntare il dito contro nessuno a priori.

Noi vogliamo sfidare chi non crede nella democrazia.

Sono sempre più frequenti atteggiamenti antidemocratici, anche da parte di leader politici, per i quali ogni contradditorio risulta illegittimo.

Costoro considerano, chi ha un’opinione diversa dalla propria, un nemico da insultare, invece che una fonte di arricchimento.

C’è persino chi accusa la stampa, perché critica nei propri confronti, di essere finanziata da presunti poteri forti o da partiti.

Tutto ciò non è degno di un paese civile, avanzato e maturo.

Noi crediamo nell’importanza della Scuola e di una Informazione libera.

Ci preoccupa la diffusione dell’ignoranza nel nostro paese. Ignoranza intesa come scarsa conoscenza di ciò che accade e scarsa capacità di formare un proprio pensiero critico.

Viviamo in un contesto di pigrizia culturale, certificato da alcuni studi come quelli sulla lettura e la comprensione del testo in Italia. In tanti si informano superficialmente senza saper distinguere una notizia falsa da una vera e così facendo rendono proprie teorie suggestive seppure false.

C’è chi mette per giunta in discussione il ruolo dei medici o degli insegnanti. Mai come ora la nostra società ha avuto bisogno di una Scuola forte e di una Informazione libera per costruire una società di individui consapevoli del proprio tempo.

Noi non disperiamo.

Tante persone, armate di buon senso, non si rispecchiano nel degrado sociale appena descritto e cercano nuove realtà in cui riconoscersi. Realtà che promuovano i valori della democrazia, della tolleranza e della libertà d’espressione. Non a caso nell’attuale contesto di caos, il partito di maggioranza è diventato quello degli indecisi.

Crediamo che esista un popolo di persone che, come noi, non dispera e si riunisce.

Per questo ci impegniamo nel diffondere una cultura della consapevolezza del presente, dell’apertura e della legalità.

In definitiva, questo manifesto è da intendersi come un invito a sottoscrivere e riconoscersi nelle finalità dell’appello.

È un invito

a partecipare ed a proporre iniziative,

ad informare e approfondire temi che nell’attuale fase politica minano la convivenza umana e democratica,

a restituire profondità e complessità culturale e potere politico all’insieme delle persone del territorio, rivendicando spazi fisici oggi carenti, per una vera socialità e per rendere protagonisti tutti i cittadini, portando contributi e nuove forme di partecipazione alle iniziative,

la nostra vuole essere una battaglia di resistenza attiva contro l’impoverimento culturale ed economico e per ridare ambiente e spazi pubblici di aggregazione alle giovani ed ai giovani, alle cittadine ed ai cittadini .

I promotori :

Mirco Paganelli, Tamara Balducci, Conti Enea, Alessandra Gori, Tonti Marco, Pecorari Enrico, Valentina Marini, Gigliola Ricci, Rosangela Altamura, Rosella de Troia, Graziano Urbinati, Fabrizia Mattioni

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