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Rimini: tutti rinviati a giudizio i 18 indagati dell’inchiesta Tecnopolo

Indagine Tecnopolo: il Gip del Tribunale di Rimini, Dott.ssa Benedetta Vitolo  ha deciso per il rinvio a giudizio delle 18 persone accusate a vario titolo di reati che vanno dalla truffa ai danni dello stato al falso. I rinviati a giudizio sono oltre al “facilitatore” Mirco Ragazzi, alcuni dipendenti comunali e tecnici privati che hanno seguito i lavori del Tecnopolo.

Sono: Alessandro Perrotta, Andrea Rossi, Daniele Cenni, Daniele Rossi, Donata Bigazzi, Gianmaria Sivori, Luca Esposito, Luciano Gaia, Marco Pizzioli, Massimo Totti, Maurizio Canini, Pierandrea Genghini, Pierpaolo Messina, Salvatore Papa, Stefano Fonti, Stefano Gnoli, Stefano Guicciardi.

Il rinvio a giudizio arriva a conclusione di un’indagine partita nell’agosto 2015, dopo che l’allora assessore della prima giunta Gnassi Roberto Biagini aveva presentato un esposto al procuratore della Repubblica Giovagnoli. Tutto ruotava attorno alla figura di uno degli indagati, il modenese Mirco Ragazzi: un “facilitatore”, cioè un consulente di aziende private che tiene i rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Attività che può essere del tutto lecita e trasparente, ma che nel caso di Ragazzi aveva suscitato i sospetti di Marco Bellocchi, presidente C.A.R. Rimini (consorzio di artigiani edili), se lo era ritrovato come consulente, nominato dal suo predecessore. Oltre a revocargli gli incarichi Bellochhi aveva sentito il bisogno di segnalare Ragazzi all’assessore Biagini. Il quale, dopo alcune verifiche negli uffici comunali, ha passato tutto alla Procura.

Al Tecnopolo si sono conclusi i lavori, mentre il raggruppamento di imprese che aveva vinto la procedura di costruzione e gestione è fallita abbandonando il cantiere avviato davanti al palacongressi.

La prima udienza del processo è fissata per il 16 marzo 2021

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