Una troupe londinese della Bbc, la principale emittente del servizio pubblico del Regno Unito con diffusione internazionale, è in questi giorni in Italia per realizzare un’inchiesta sul tema delle vaccinazioni infantili e su come la questione è affrontata e gestita nei diversi paesi. La troupe ha quindi scelto di dedicare parte del servizio – la cui messa in onda è prevista dal 19 al 21 giugno – all’esperienza di Rimini, da mesi in prima linea per sensibilizzare l’opinione pubblica e le famiglie sull’importanza delle vaccinazioni per la salute della comunità e soprattutto delle fasce più deboli.
Una battaglia culturale che si è tradotta in azione concreta attraverso l’ordinanza emessa dal sindaco Andrea Gnassi che sanziona le famiglie dei bambini che, in assenza di documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie, violano il divieto di accesso ai servizi educativi e alle scuole per l’infanzia. Dell’ordinanza e di tanto altro si è parlato nel corso dell’intervista che ieri pomeriggio la giornalista Stephanie Hegarty ha realizzato con il sindaco Gnassi, che ha ripercorso le tappe che hanno portato al provvedimento: l’introduzione della Legge Lorenzin, l’attività informativa condotta dall’Ausl, i contatti informali del Comune con le famiglie per spiegare le modalità di regolarizzazioni, le segnalazioni formali dell’Amministrazione rispetto agli inadempienti.
Un percorso graduale, di accompagnamento prima e di intransigenza poi, che da settembre 2018 a fine anno ha portato da 120 a 22 casi di inadempienze. In aprile poi l’ordinanza sindacale, che dall’entrata in vigore (24 aprile) allo scorso 17 maggio ha portato ad elevare alcune decine di verbali per la presenza a scuola nonostante l’assenza di certificazione delle avvenute vaccinazioni, per un importo complessivo di sanzioni pari a 11.035 euro; altri verbali saranno elevati per il periodo che va dal 17 maggio alla fine dell’anno scolastico. C’è poi chi decide di fare scelte diverse: tre famiglie hanno riattivato il percorso vaccinale per i propri figli, mentre due hanno scelto di ritirare i bambini da scuola. Altri due bambini non sono stati ritirati ma nell’ultima settimana non hanno più frequentato le aule. In questi giorni infine sono cominciatii controlli nelle scuole paritarie e in quelle statali.