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Il Rimini è tornato in Serie C, ed ecco il rovescio della medaglia tra nodo abbonamenti e codice etico

La lega di serie C ha comunicato che l’inizio del campionato è stato rinviato a settembre. Ma la vera notizia è che in una riunione programmata il 22 agosto l’organo  deciderà non solo la data della prima giornata ma persino se cominciarlo, questo campionato. Così, nel mentre, nelle varie piazze calcistiche d’Italia infiamma il dibattito sulle tematiche più disparate.

In questo periodo dell’anno, quando la normalità era di casa, si disquisiva di abbonamenti o di colpi di mercato da fare o non fare in attesa di partite sempre più vere e sempre più probanti in vista del campionato.

A proposito del cosiddetto “calcio d’estate”, il Rimini FC mercoledi disputerà un’amichevole con il Forli’ allo stadio Morgagni. Ma, incredibile a credersi, ci potranno partecipare al massimo 200 tifosi riminesi, che per di più dovranno essere muniti di tagliando nominale acquistato rigorosamente in prevendita. In pratica significa che la guardia montata sul fronte sicurezza è già alta nonostante si parli di amichevoli agostane, come se l’ immagine del calcio fosse al momento, offuscata dal comportamento dei tifosi.
Soprassediamo, in fin dei conti è agosto e lo stato generale del calcio italiano mette tutto a bagno maria in un regime di caos e incertezza mai visto prima.

Vorrei parlare di un paio di temi che, nonostante tutto, scaldano abbastanza i tifosi riminesi. Nel dettaglio il riferimento è alla campagna abbonamenti, più in generale, invece, è all’impatto col mondo professionistico dopo 2 stagioni passate tra i dilettanti. Eccellenza e Serie D ci avevano risparmiato da tessere del tifoso dismesse a metà e codici etici di gradimento con cui andremo ad avere a che fare.

Capitolo campagna abbonamenti

Dire che in una situazione di questo tipo chi si abbona è da apprezzare doppiamente visto che lo sta facendo senza sapere in che girone giocherà la squadra e da quante compagini sarà composto il girone stesso e in che giornate e in quale orario si disputeranno le gare stesse, dovrebbe essere inutile. Eppure, leggendo vari organi di stampa, si tende ad appiattire e a banalizzare la cosa riportando numero.  Gli abbonamenti, terminata la fase di prelazione, al momento sono 305. Posto che tra un mese saranno molti di più potrei limitarmi a riportate quel numero facendo semplice cronaca oppure potrei esprimere una mia opinione a riguardo ma entrerebbero in gioco la volontà e la voglia di spingere le persone ad abbonarsi o il prevalere di un atteggiamento finto realista intriso di un pelo di avversione a seconda della positività o meno del messaggio.

In materia di abbonamenti, di solito le cose vanno così.  Si rema a favore o si rema contro, si tifa e si spinge perché se ne facciano tanti o si gufa pregustando la sensazione di poter dire, alla fine dei conti, “io l’avevo detto” che tanto esalta una parte della stampa riminese. “Solo 100 abbonamenti, la campagna non decolla”. Dopo 6 ore di apertura dell’ ufficio, spalmate in 2 giorni dalle 17 alle 20, mi è toccato leggere titoli e frasi come la precedente.

Allo stato attuale mi privo a priori di impressioni così obiettive e collaborative evitando qualunque contatto: se alla chiusura della campagna abbonamenti avranno avuto ragione i detrattori e gli abbonati fra un mese saranno pochi, sicuramente un bel “io l’ avevo detto” mi verrà recapitato. Inutile ma inevitabile sottolineare come io sia invece convinto di quanto sarebbe sano bello e positivo vivere in un clima positivo che invogli a partecipare e non più’ o meno subdolamente, a smorzare ogni minima manifestazione di entusiasmo.
Mi sono abbonato il primo giorno, a scanso di equivoci credo sia giusto precisarlo.

Il codice etico e di gradimento

Un altro dibattito che sta prendendo piede tra i tifosi riguarda il codice etico e di gradimento cui chi frequenta lo stadio per seguire il Rimini si dovrà sottoporre.Senza dilungarmi troppo sui punti del documento,24 pagine, che ho letto, tento un sunto breve ma significativo.

Abbiamo lasciato la serie C, allora Lega Pro, due stagioni fa con la tessera del tifoso a gestire l’ afflusso e la frequentazione dei tifosi in piena valenza d’ uso.Più o meno un anno fa un documento diramato dalla FIGC superava, di fatto, lo strumento rappresentato dalla tessera rendendola non più obbligatoria per l’ accesso alle gare e alle trasferte.

Attenzione, la tessera del tifoso non è obbligatoria ma in tanti l’abbiamo già sottoscritta per la stagione a venire visto che pur facoltativa può venire richiesta dalle Questure per poter seguire la squadra in trasferta.

Il superamento di quello strumento rientrava in un quadro che tendeva ad aumentare l’importanza e il protagonismo delle società sportive nella gestione attiva dei tifosi all’interno degli stadi. Le società si sono obbligatoriamente dotate oltre che dello SLO -supporter liaison officer- deputato al dialogo coi tifosi, anche di un responsabile alla sicurezza che gestisce tutti gli aspetti relativi all’applicazione del codice etico di gradimento della società stessa.
E’ bene chiarire che le società sono obbligate a scrivere e ad applicare il loro codice pena sanzioni di varia natura. In pratica, cosa cambia rispetto alle disposizioni di 2 anni fa cui eravamo ormai abituati? Con le normative attuali le società sono autorizzate ad applicare direttamente sanzioni, di varia natura, ai singoli tifosi.

Il codice etico prevede obblighi e sanzioni per tutte le parti in causa compresi dirigenti calciatori e operatori a vario titolo della società stessa oltre ai tifosi. Leggendo il documento si legge che il tifoso non potrà più diffondere su internet immagini o suoni registrati allo stadio se non autorizzato, non potrà manifestare opinioni ritenute lesive o denigratorie attraverso percorsi canonici come cori o striscioni ma anche sui social network, non potrà occupare posti a lui non assegnati o tante altre cose simili pena richiami scritti ripetibili sino a 3 volte che possono sfociare nella sospensione dell’ abbonamento o nel divieto di vendita del titolo di ingresso.

Il tutto a giudizio univoco e insindacabile della società che si trova, di fatto, in grado di comminare un daspo senza nessuna forma di contraddittorio prevista in virtù del fatto che l’ oggetto di determinate sanzioni possa almeno difendersi.
L’unica forma di difesa prevista è un reclamo alla commissione sicurezza interna alla società che può rivedere il provvedimento, di fatto chi emana il provvedimento sarà anche colui che deciderà se toglierlo.
Personalmente ritengo che le società mal tollerino di dover essere gravate da queste nuove responsabilità gestionali, anche se pubblicamente non lo diranno mai

Io invito tutti a fare l’abbonamento e a frequentare lo stadio perché se la novità del codice etico può lasciare perplessi sono straconvinto che il mettere in pratica la revoca del gradimento del tifoso attraverso la sospensione del libero accesso all’impianto sarà una estrema ratio che non necessariamente vedrà mai la luce.

Chiudo con una piccola provocazione. Dal momento che la proprietà dell’ impianto in Italia è una rarità e che il daspo è un provvedimento legale si può ritenere tale il fatto che un affittuario (e non la Questura) vieti l’ ingresso di un cittadino in una struttura pubblica?

Forza Rimini e adesso come non mai cerchiamo di reagire stando vicini alla squadra!

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