La Camera di commercio ha presentato nella propria sede di Forlì e in live sul canale di NatLive.com, i dati economici di metà anno 2021 relativi al territorio Romagna, con focus sulle province di Forlì-Cesena e Rimini.
L’analisi dell’andamento economico delle due province, con riferimento ai principali aspetti sociali ed economici, presentata con cadenza periodica, vuole essere un ulteriore strumento per una migliore conoscenza della realtà ed un più efficace supporto alla governance ed alla programmazione.
All’analisi dei principali dati, a cura di Cinzia Cimatti, Responsabile dell’Osservatorio economico camerale, hanno fatto seguito le riflessioni politiche e di prospettiva del Presidente Alberto Zambianchi, che ha risposto anche ad alcune domande di approfondimento della giornalista del Sole24Ore, Ilaria Vesentini, moderatrice dell’evento.
Hanno partecipato, con brevi contributi video, gli imprenditori Mauro Righi, Ceo di Righi Group srl di Mercato Saraceno, Riccardo Tura, Ceo e marketing manager di Dorelan di Forlì e Christian Pagliarani di Trilogy Group, imprenditore e business coach di Cesena.
“I dati continuano a essere rassicuranti e confermano che l’economia sta agganciando la ripresa. Il sistema economico delle nostre province si conferma vitale e resiliente e gli imprenditori stanno dimostrando fiducia e apertura nelle possibilità di crescita – ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. In questo contesto favorevole, però, ci sono ancora incertezze e incognite sul futuro legate all’andamento della crisi pandemica. Compito delle Istituzioni è lavorare non solo sul presente ma condividere visione e strumenti partecipativi, fare in modo che la mediazione degli interessi non precluda di percorrere le strade giuste per il futuro, verso cui dobbiamo avere un approccio orientato all’anticipazione. dobbiamo fare non solo quello che è necessario, ma possibilmente anche ciò che è auspicabile. Occorre impegnarsi sugli investimenti strutturali e di sistema rispetto a un mondo e a comunità che cambiano velocemente e radicalmente. Penso, per esempio, all’aumento deciso delle esportazioni e delle presenze turistiche, che fa i conti con i problemi gravi e annosi sulle infrastrutture per la viabilità e con la necessità di un’offerta turistica competitiva, strutturata e integrata. L’aumento del credito alle imprese, assistito dal Fondo di Garanzia, ha permesso, da un lato, il pagamento dei debiti contratti, dall’altro, in molti casi, ha finanziato, la ripresa degli investimenti. Investimenti che però si scontrano spesso con la difficoltà a reperire le competenze professionali necessarie. Il futuro però è aperto ed è condizionabile dalle scelte che siamo in grado di fare oggi. Perciò, è il momento di fare scelte strategiche che consentano ai nostri territori di attrarre i finanziamenti all’orizzonte, a cominciare dal PNRR nazionale e dai nuovi fondi della Programmazione Europea 2021-27, garantendo benessere e lavoro sulla base finalmente di analisi di contesto, e relative azioni, senza chiuderci in sterili campanilismi che danneggerebbero per prime le comunità e i territori stessi”.
I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
La circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, comprende 55 Comuni con circa 730 mila abitanti (di cui il 10,9% stranieri). Nel 2019 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è stata pari a 21,3 miliardi di euro (+1,4% sul 2018), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammontava a 28.954 euro.
Al 31 luglio 2021 risultano attive 71.103 imprese (sedi), in aumento rispetto al 31 luglio 2020 (+0,7%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 98 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia).
I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono quelli afferenti ai Servizi (27,0% del totale delle imprese attive), il Commercio (23,3%), le Costruzioni (14,9%), Agricoltura e pesca (12,3%), Alloggio e ristorazione (10,6%) e l’Industria Manifatturiera (8,4%).
I numeri pre crisi Covid delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 5,6% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,1%.
Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31 luglio 2021, è costituito da 34.573 imprese attive (sedi), in aumento rispetto al 31 luglio 2020 (+1,3%). L’imprenditorialità è molto diffusa: 103 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia).
Più della metà (il 52,0%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 22,0% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente.
Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 95,1% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
In crescita il numero delle imprese artigiane (9.565 unità al 30/06/2021, +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre diminuisce il numero delle imprese cooperative (272 unità al 31/07/2021, -1,1% annuo).
Le start-up innovative al 30 agosto 2021 risultano 112 (+6,7% annuo).
Riguardo ai principali settori, al 31/07/2021 si contano 2.421 imprese agricole attive, in diminuzione dello 0,5% rispetto al medesimo periodo del 2020; in flessione anche le imprese del comparto Pesca e acquacoltura (192 unità, -3,5%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-giugno 2021, si rileva una sostanziale stabilità delle quantità commercializzate (-0,4% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore del pescato (+7,7%), che risulta pari a 5,1 milioni di euro.
I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna, al secondo trimestre 2021, mostrano segnali molto positivi per produzione (+24,0% sullo stesso trimestre del 2020), fatturato (+29,1%) e ordinativi (+26,7%). Dal punto di vista strutturale, si rileva una sostanziale stabilità (-0,2%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/07/2021 (2.519 unità), rispetto allo stesso periodo del 2020.
Nel settore delle costruzioni (4.976 unità a fine luglio 2021) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+2,6%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel secondo trimestre, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +3,1% rispetto all’analogo periodo del 2020 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel secondo trimestre 2021, in termini tendenziali, risultano in aumento (+7,4% sul secondo trimestre 2020), grazie al comparto non alimentare (+10,3%), mentre cala l’alimentare (-0,7%); riguardo alla dimensione, variazione positiva per la piccola e grande distribuzione (rispettivamente +7,7% e +11,0%) e negativa per la media (-0,9%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.865 aziende al 31/07/2021) risultano in lieve calo annuo (-0,3%); sostanzialmente stabile, invece, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.670 imprese al 31/07/2021 (+0,2% rispetto al 31/07/2020).
Nel primo semestre 2021 crescono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 1.239 milioni di euro): +25,6% rispetto ai primi sei mesi del 2020, variazione superiore a quella regionale (+24,4%) e nazionale (+24,2%). In aumento risultano le esportazioni dei principali prodotti (rispettivamente, +49,2% le macchine utensili e per la formatura dei metalli, +3,9% gli articoli di abbigliamento e +32,5% le navi e imbarcazioni) e verso i principali Paesi (nell’ordine, +39,8% gli Stati Uniti, +36,9% la Francia e +17,8% la Germania). Positivo il saldo commerciale (esportazioni al netto delle importazioni) registrato nei primi sei mesi dell’anno (+713 milioni di euro), in crescita del 25,8% rispetto a quello del primo semestre del 2020.
Positive anche le variabili che afferiscono al turismo. Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.777 unità al 31/07/2021) sono in aumento rispetto al 31/07/2020 (+1,6%).
I dati provvisori relativi al movimento turistico, nel periodo gennaio-luglio 2021, rilevano un forte incremento annuo degli arrivi, pari al 44,1%, e delle presenze, del 54,7%; incremento che caratterizza, praticamente in egual misura, sia la clientela italiana (+54,6% delle presenze) sia quella straniera (+54,8% sempre delle relative presenze). La ripresa del turismo determina una sensibile crescita, nel secondo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+39,5% rispetto al secondo trimestre 2020, indagine congiunturale Unioncamere E-R).
Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo del 2,9% (564 unità al 31/07/2021), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (931 unità, -2,1%). Tornano positivi, grazie alla crescita del traffico aereo nei mesi estivi, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: +4,2% di arrivi e +2,2% di partenze nel periodo gennaio-agosto 2021, rispetto al medesimo intervallo del 2020.
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annua), rilevano per la provincia di Rimini:
– un tasso di attività 15-64 anni (70,5%) inferiore al dato regionale (73,0%) ma superiore a quello nazionale (64,1%);
– un tasso di occupazione 15-64 anni (63,4%) più basso del dato regionale (68,8%) ma migliore di quello nazionale (58,1%);
– un tasso di disoccupazione 15 anni e più (9,8%) più elevato sia della media regionale (5,7%) sia di quella nazionale (9,2%);
– un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (37,5%) maggiore rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).
Si riducono di quasi un terzo, nel periodo gennaio-luglio 2021, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (poco più di 8,6 milioni): -30,5%, infatti, rispetto ai primi sette mesi del 2020. La flessione riguarda la CIG ordinaria (-40,3%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (il 56,1%), e quella in deroga (-18,1%, 39,7% del totale), mentre aumenta, in modo deciso, la CIG straordinaria (+189,8%, 4,2%). La metà delle ore totali di CIG autorizzate si riscontra nel manifatturiero (50,1%), a cui seguono commercio (21,1%) e alloggio e ristorazione (10,2%); quest’ultimo rappresenta l’unico settore, tra i principali, che registra un incremento della CIG.
Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel primo semestre 2021, grazie, alle assunzioni di personale a tempo determinato e somministrato, da un lato, e verso il settore dei Servizi (soprattutto commercio e turismo), dall’altro: +5.266 unità.
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-luglio 2021 sono 3.920 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 473 euro (+2,9% sull’importo medio mensile 2020); 655 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 263 euro (+5,0% sull’importo medio mensile 2020).
Riguardo all’andamento del credito, al 30 giugno 2021 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 5,5 miliardi di euro (il 60,1% del totale clientela), risultano in aumento dell’1,8% rispetto al medesimo periodo del 2020, grazie alla variazione positiva sia di quelli alle medio-grandi (+2,3%) sia di quelli alle piccole (+0,4%): a livello settoriale, si registra un incremento verso le costruzioni (+2,7%) e il macrosettore dei servizi (+2,5%) e, contestualmente, un calo verso il manifatturiero (-1,8%). In aumento anche il credito erogato alle famiglie consumatrici (+3,3%). Si evidenzia, inoltre, la decisa crescita annua (+12,2%) dei depositi (11,0 miliardi di euro di consistenza a fine giugno 2021). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali (dato aggiornato al primo trimestre 2021) risulta pari al 3,36% (Emilia-Romagna: 2,96%, Italia: 2,70%), con trend in diminuzione; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel secondo trimestre 2021 (1,1%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (1,7%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 20 marzo 2020 al 2 settembre 2021, in provincia di Rimini sono state registrate 19.643 operazioni di finanziamento (9,0% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.327 milioni di euro (68mila euro l’importo finanziato medio).
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto provinciale (a prezzi base e costanti) pari al 5,3% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,8%.