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Rimini: terzo giorno di sciopero dei lavoratori Cotes

Questa è la terza settimana che i lavoratori della Cotes, azienda che lavora in appalto per la Telecom, (posa e riparazione linee telefoniche e internet),  incrociano le braccia e rimangono in presidio davanti la sede di Rimini in Via Pomposa le prime 2 ore del turno di lunedì.

Le motivazioni dello sciopero deciso dall’assemblea dei lavoratori, congiuntamente alla RSU e alla FIOM CGIL di Rimini e Cesena, sono da rintracciarsi essenzialmente nel mancato rinnovo del contratto aziendale nonostante le richieste per il rinnovo dello stesso siano ridotte al minimo.

Il Contratto aziendale – scrivono Fiom CGIL di Rimini Cesena – è scaduto nel 2018, e per oltre due anni i lavoratori hanno accettato di rimandarne il rinnovo, causa pandemia.

Da 2019 i lavoratori non hanno percepito nessun miglioramento, ma hanno pazientato perché la situazione generale e quella aziendale (causa margini sempre più ristretti concessi dal committente) non erano favorevoli e i lavoratori hanno compreso con spirito di collaborazione e sacrificio.

Ma non è più accettabile il rifiuto da parte aziendale di qualsiasi richiesta da parte dei lavoratori, neanche quelle minime di adeguamento dei buoni pasto, a fronte del costo sempre crescente sopportato dagli operai di tasca propria mentre sono sul territorio per conto dell’azienda.

Per queste ragioni è stato dichiarato lo stato d’agitazione, dapprima con il blocco degli straordinari, poi dato il perdurare dell’indifferenza della Cotes alle richieste dei lavoratori, con lo sciopero di due ore il lunedì mattina.

Scioperi che continueranno – conclude il comunicato di Fiom CGIL di Rimini e Cesena – in altre forme e modalità, con intensità crescente fino a quando l’Azienda non accoglierà le richieste dei lavoratori”.

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