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Rimini, terremoto nella Lega. Diana Trombetta: “Dal capogruppo solo violenze verbali, ora le scuse di Salvini”

E alla fine Diana Trombetta non ne può più. La consigliera comunale della Lega a Rimini, Vice Presidente Pari Opportunità, prende carta e penna per denunciare un episodio accaduto in consiglio. L’ultimo della serie, firerisce Trombetta, con protagonista il capogruppo Marzio Pecci.

“Ci sono gocce che fanno traboccare vasi già colmi. Vasi che le persone non vorrebbero mai rovesciare, per responsabilità, sopportazione, educazione. Ma poi quando si supera il limite…beh, anche la più paziente delle persone sente che è il momento di dire ‘basta’”. 

“Quel momento, per me, è venuto ieri sera durante la seduta del Consiglio comunale di Rimini allorché si discuteva del permesso a costruire di un privato. Insieme all’altro consigliere della Lega, Manfroni, si decideva l’astensione per il punto in questione, quando come una furia arrivava da dietro il capogruppo Pecci sbraitando ‘Dovete votare contro!’ e rivolgendosi in particolare a me dicendo ‘Tu devi fare come c…dico io!”‘.

“E’ dall’inizio del mandato amministrativo, anno 2016, che il signor Pecci si rivolge a me con le stesse ‘finezze lessicali’, appena variate di tanto in tanto ma tutte, proprio tutte caratterizzate dallo stesso messaggio e dal medesimo inciso rafforzativo, diciamo così ‘virile”.

“In questi tre anni il signor Pecci ha inteso esercitare il suo ruolo di capogruppo nei miei confronti in questo modo: ordini e emarginazione dall’attività del gruppo. Ho sempre sopportato, anche perché non sono un professionista della politica come lui. Ma in tutto questo tempo ho puntualmente e formalmente segnalato questi comportamenti ineducati e prevaricatori all’onorevole Jacopo Morrone, senza però benefici evidenti. L’episodio di ieri sera, però, rappresenta lo spartiacque tra quello che sinora è avvenuto e che da oggi non sarà più consentito”.

“I partiti sono prima di tutto persone che si mettono assieme, condividendo un’idea che è anche un’idea di coesistenza civile e educata. Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale non ha mai esercitato dal 2016 questo basilare elemento verso di me, rivolgendosi sempre e comunque con violenza verbale e un non necessario autoritarismo. Per questo, chiedo un chiarimento e anche scuse formali per il fatto grave accaduto ieri sera. Un chiarimento che, a mio modo di vedere, dovrà originarsi dallo stesso segretario Matteo Salvini. Di persona”.

“Se ciò non dovesse accadere, io per prima farò le mie considerazioni. In Consiglio comunale e fuori dal Consiglio Comunale”, conclude Diana Trombetta.

La consigliera riminese non commenta invece il terremoto che sta investendo un altro gruppo consigliare della Lega, quello di Ferrara. Dove però il partito di Salvini governa con il sindaco Alan Fabbri. Qui la consigliera leghista Anna Ferraresi il 27 dicembre ha lasciato il gruppo e il partito dopo una lunga serie di contrasti soprattutto con il vicesindaco Lodi, a suo tempo protagonista della protesta contro l’arrivo di migranti a Gorino. Ma prima che avvenisse lo strappo ci sono stati i tentativi di evitarlo. In che modo, è stato svelato ora da un audio messo in onda dalla trasmissione Piazzapulita di La7. Si sente Stefano Solaroli, vicecapogruppo leghista (celebre per il suo video a letto con la pistola) , parlare di «un contratto a tempo indeterminato del Comune, da dipendente comunale, 1.400 euro al mese con quattordicesima. Così non ti vedo più. Tu sai che è incompatibile con il ruolo da consigliere e questo non te lo devo dire io. Nicola (Lodi, ndr) è d’accordo, ne ho parlato con Alan (Fabbri, ndr) e mi ha detto “se a lei va bene, a me va bene, non ho problemi”». Si tratterebbe un lavoro da “hostess” nell’ambito di un nuovo trenino turistico.

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