Un Teatro Novelli gremito di studenti di quarta e quinta superiore ha accolto la tappa riminese di “In viaggio per guarire”, il progetto premiato con l’assegnazione del primo premio dell’Italian Teacher Prize, il premio nazionale insegnanti indetto dal MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca), alla professoressa Anna Berenzi della sezione ospedaliera dell’I.I.S. “B.Castelli” al quale il professor Franco Mandelli ha concesso il Patrocinio dell’AIL.
“È iniziato come progetto del Ministero e dall’anno scorso prosegue grazie ad AIL – spiega Anna Berenzi –. Prevede la testimonianza di ragazzi che sono stati pazienti dell’Oncologia e dell’Ematologia dell’ospedale di Brescia, che incontrano, nei teatri di diverse città italiane loro coetanei per far cambiare un po’ il punto di vista rispetto a quello che è il quotidiano. È un po’ il desiderio di condividere quell’esperienza che loro purtroppo hanno dovuto acquisire vivendo una malattia così importante. Quindi il senso dell’oggi, che prima di ammalarsi magari davano un po’ per scontato, e anche il senso ed il valore della presenza delle persone nella loro vita, degli affetti, dell’attenzione a chi è accanto. Poiché l’hanno provato sulla propria pelle, hanno capito quanto sia importante condividere qualcosa di così grande con chi ti è vicino. Ovviamente, siccome tutti loro sono vivi anche grazie alla donazione del sangue e qualcuno di loro anche del midollo, il nostro obiettivo è anche quello di sensibilizzare su questo tema e far capire quanto può essere semplice questo gesto ma quanto valore può avere”.
A portare a Rimini “In viaggio per guarire” il presidente di AIL Rimini OdV, Eduardo Pinto. “È un progetto che avevo visto presentato a Roma in un’assemblea di tutti i presidenti AIL e seguito poi dal vivo a Ravenna. Ho chiesto alla professoressa Berenzi se poteva venire anche a Rimini con i ragazzi. È stata una mattinata veramente stupenda: gli insegnanti hanno immediatamente capito la valenza del progetto e quindi stamattina il teatro era gremito. È stato commovente, emozionante e coinvolgente. Le domande da parte degli studenti presenti sono state tantissime, tanto che non si è riusciti a rispondere a tutti i whatsapp arrivati, ma i ragazzi si sono impegnati a dare risposta in un secondo momento a tutti. Devo dire che sono molto contento che AIL Rimini abbia organizzato questa iniziativa perché in realtà i giovani, che appartengono a quella fascia di persone che meno vengono coinvolte ahimè nel volontariato, questa mattina hanno potuto ascoltare, vedere e capire da vicino esattamente qual è la portata della malattia e cosa si può fare per le persone malate, come donare il sangue o il midollo osseo”.