“Prosegue l’intervento dello Sportello Casa nel territorio – scrive in un comunicato ADL Cobas Emilia Romagna – Casa Madiba Network –. Dopo gli sfratti difesi questa estate, per i quali siamo riusciti ad ottenere dei rinvii grazie alla risposta di mutuo sostegno costruita durante le colazioni antisfratto, e la sospensione dell’esecuzione degli sfratti negli alloggi ACER durante la stagione estiva – decisione presa dall’amministrazione comunale a partire da un contesto drammatico ma spinta anche dalle tante iniziative pubbliche organizzate insieme alle persone in precarietà abitativa che partecipano allo Sportello Casa – abbiamo cercato di individuare insieme ai nuclei coinvolti delle soluzioni alternative in vista dei nuovi accessi. In un caso mamma e figlia hanno trovato un nuovo alloggio; in altri due un intervento di affiancamento – prosegue la nota – e sostegno ha garantito l’erogazione di contributi economici da parte del Comune per l’individuazione di soluzioni temporanee; in un caso si è ottenuto un nuovo rinvio a fine novembre.
Continuano ad arrivare numerose allo Sportello Casa le richieste da parte di persone in cerca di un alloggio. E’ la fotografia di una città sempre più divisa tra un sopra e un sotto, tra un dentro e un fuori, dove la casa è diventata un crocevia importante dentro questo solco e dove la sua ricerca ha esiti negativi anche per chi ha ancora redditi stabili. A Rimini, al pari di tante altre città, è diventato pressoché impossibile trovare un alloggio con contratti di affitto annuali.
Leggiamo – continua la nota di ADL Cobas Emilia Romagna – Casa Madiba Network – tra le notizie di questi giorni che la Giunta ha deliberato l’aumento dell’imposta di soggiorno per le locazioni brevi e per appartamenti ammobiliati ad uso turistico. Finalmente una prima risposta delle istituzioni su questa partita che, come da tempo denunciamo, sta mettendo in ginocchio la residenzialità anche nella nostra città. Proponiamo fin da subito che l’entrata economica stimata – circa 35mila euro – venga investita in interventi volti a sostenere l’abitare degno. Crediamo che però da solo sia un accorgimento ancora molto debole e che vada sostenuto dall’introduzione di un regime di autorizzazioni per l’esercizio della locazione breve – riprendendo la norma approvata in Parlamento questa estate e relativa al Comune di Venezia – e parallelamente intervenire per incentivare l’utilizzo della tante case vuote e sfitte.
Tenendo al centro la prerogativa di non pensare gli interventi sul fronte dell’accesso alla casa disgiunti da quelli legati alla grave emarginazione adulta: in assenza di reti famigliari forti (che da decenni sostituiscono misure di welfare universale in Italia) chiunque può trovarsi nella propria vita ad affrontare una condizione di senza casa.
Per questo occorre un pensiero complessivo – conclude la nota di ADL Cobas Emilia Romagna – Casa Madiba Network – che sia in grado di non segmentare gli interventi e di tenere congiunte al suo interno azioni che vadano dal contrasto della povertà estrema al ridisegnare la relazione tra economia turistica e residenzialità”.
Per contattare lo SPORTELLO CASA:
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