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Rimini, sorpresi a rubare dentro un hotel in viale Regina Elena e arrestati

Alle ore 05.30 di sabato 2 gennaio al 112 è arrivata la segnalazione che in viale Regina Elena c’era stata un’intrusione in un hotel.
Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti hanno constatato la forzatura della porta in vetro dell’ingresso principale senza però riscontrare furti né la presenza di persone.

Mentre i poliziotti stavano uscendo dall’immobile, la sala operativa li ha informati dell’attivazione del sistema di allarme di una struttura ricettiva lì vicina, sullo stesso viale Regina Elena. Gli equipaggi intervenuti si sono recati quindi all’esterno del perimetro della struttura dove alcuni di loro, controllando eventuali punti di accesso nella parte posteriore della struttura, hanno constatato che una delle finestre panoramiche in vetro fosse stata infranta. A quel punto i poliziotti sono entrati nell’hotel in questione attraverso la finestra rotta notando in penombra a circa 15 metri da loro la presenza di due soggetti, un 31enne della Costa D’Avorio e un 25enne ucraino, entrambi regolari sul territorio italiano.

I due uomini, alla vista delle divise si sono dati alla fuga cercando di allontanarsi da una porta laterale spingendo all’esterno una bicicletta elettrica. Inseguiti sono stati bloccati all’esterno dell’edificio, a pochi metri dall’hotel.
Nel corso dell’operazione, mentre all’interno delle tasche laterali della bicicletta veniva trovato un cavo di ricarica della batteria della bici e una bottiglia di vino, sul 25enne sono stati rinvenuti: un alimentatore per cellulare, un pendente a forma di goccia in vetro e numerose monete. Addosso all’ivoriano, è stato invece trovato un coltello multiuso.

In tale frangente è giunta la responsabile della seconda struttura ce ha riconosciuto la sua bicicletta che aveva parcheggiato all’interno della hall e del valore commerciale di euro 2000 circa. La donna, alla quale sono stati esibiti anche gli oggetti rinvenuti in sede di perquisizione, ha riconosciuto anche l’alimentatore da cellulare, il pendente a forma di goccia in vetro caduto qualche giorno prima da uno dei lampadari presenti nella stessa hall e riposto in un cassetto da dove erano state prese le numerose monetine.
Il 25enne ucraino è risultato già condannato a marzo 2020 per tentato furto in abitazione aggravato, nonché indagato per altri reati della stessa indole, mentre il 31enne ivoriano condannato nel novembre 2015 per spaccio di sostanze stupefacenti è risultato anche annoverare pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio. Questa mattina i due saranno sottoposti a processo con rito direttissimo.

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