“Nei giorni scorsi i Radicali di Rimini hanno lanciato una petizione, una raccolta firme online sulla necessità di far partire il progetto del parco eolico a Rimini. Anche se il dibattito sul parco eolico a Rimini è presente nel confronto politico e all’interno della società civile, crediamo – scrive in una nota Fortunato Stramandinoli, segretario provinciale Sinistra Italiana – che questo possa essere un ulteriore elemento per allargare la discussione. E’ sempre più evidente che quello della transizione ecologica deve essere il tema principale da affrontare, un tema che ha bisogno da troppo tempo di trovare la sua centralità nel confronto e che la difficile realtà internazionale oggi lo porta, finalmente, nella posizione che gli compete. Anche per questo quando c’è qualcuno che promuove elementi di discussione che possano coinvolgere tutte e tutti, crediamo sia sempre importante e valga la pena sostenere questo tipo di iniziative.
Detto questo, pensiamo ci siano alcuni elementi che vadano inseriti nella discussione, e che questa non possa e non debba solo limitarsi al “eolico si/eolico no”.
Pensiamo ad esempio – prosegue la nota – alla centralità che lo Stato debba mantenere quando si parla di questo tipo di interventi, poiché lasciarle in mano esclusivamente ai privati può voler dire (come spesso succede) trasformare l’urgenza in un’altra occasione per il profitto soltanto di qualcuno e questo non può e non deve accadere. Pensiamo quindi che sia necessario avere dei paletti precisi, per esempio quando parliamo di smaltimento di questo tipo di interventi, chi se ne occuperà? Su chi graverà il costo? Non dobbiamo permettere che l’urgenza (arrivati a questo punto) della transizione ecologica possa trasformarsi nell’ennesimo banchetto per profitti e speculazioni private – conclude Fortunato Stramandinoli, segretario provinciale Sinistra Italiana – ma bensì tenga unite e in estrema considerazione giustizia ambientale e sociale, che possa essere davvero l’occasione per scardinare le solite dinamiche bulimiche che ci hanno portati alla crisi economica, sociale e ambientale che viviamo oggi”.