Un comunicato di Fortunato Stramandinoli coordinatore provinciale Sinistra Italiana, sulle problematiche relative alla sicurezza:
“Ieri a Rimini si è riunita la II commissione consigliare; apprendiamo che la seduta è stata inevitabilmente condizionata dai recenti episodi accaduti a Miramare, la doppia odiosa brutale violenza consumata ai danni delle due donne e un uomo coinvolte. Ci teniamo oltremodo a dire e far notare agli esponenti politici che si sono confrontati che se quello che è accaduto ha fatto cambiare la percezione di sicurezza sul nostro territorio è anche proprio grazie alla indegna strumentalizzazione che la stragrande maggioranza degli stessi ha portato avanti, e continua a farlo, rispetto a ciò che è successo. I dati portati sulla video sorveglianza, che vede la presenza di 130 telecamere sull’arenile, insieme a quelli della polizia municipale, ci danno anzi il senso di quanto già siano presenti deterrenti e controlli. Pensiamo che se al centro fosse stata messa la vera questione, quella della violenza di genere, affrontandola con raziocinio, anziché alimentare un clima di odio e razzismo insensato che non produce nulla se non altro odio e razzismo insensato, probabilmente (e finalmente) staremmo tutti quanti parlando di una società fortemente sessista e machista che troppo spesso, ovunque e per mano di chiunque, senza nessuna distinzione, porta ad episodi violenti e brutali come quelli accaduti a Rimini e non solo. Quando gli stupri si consumano tra le mura domestiche, da italianissimi personaggi (nel 70% dei casi, lo ricordiamo), tra coniugi, familiari, amici, ovviamente nessuno si sogna di parlare di sicurezza, o quando gli aggressori vengono incredibilmente “giustificati” puntando il dito verso i “comportamenti equivoci” delle vittime nessuno si sogna di parlare di sicurezza. Per noi il nodo cruciale sta proprio attorno al senso che si da, alla declinazione che si porta avanti rispetto al concetto di sicurezza. Per noi una città sicura è una città viva, capace di affrontare i veri problemi, le vere tematiche, di contrastare l’abbandono istituzionale, l’odio e la discriminazione tutta; solo una società capace di fare tutto ciò può dirsi sicura. Il vero deterrente deve essere per prima cosa culturale, altrimenti si può ricorrere anche a migliaia di telecamere sparse in ogni dove senza raggiungere nessun risultato concreto. A meno che una certa politica non pensi che tutto può succedere basta che succeda tra le mura domestiche (italianissime)”.