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Rimini, Sinistra Italiana: l’emergenza del pronto soccorso è vicina al collasso

Sinistra Italiana Rimini esprime preoccupazione sulla situazione di emergenza che viene denunciata da giorni dai medici dei servizi ospedalieri di Emergenza e Pronto Soccorso, che si sono rivolti ai giornali per denunciare la disperata situazione dell’Assistenza Sanitaria rispetto alla gravissima mancanza di personale Medico ed Infermieristico in tutti i reparti, ma soprattutto in quelli di prima linea.

“Dopo essere stati silenziosamente a lavorare per tamponare l’emergenza (spesso senza nemmeno supporto dall’organizzazione e da chi dovrebbe gestire la sanità), dapprima osannati da media e cittadini, sebbene poi non ascoltati sulle previsioni che da tempo facevano sulle conseguenze che la pandemia avrebbe lasciato nei servizi, si ritrovano ora in una palese situazione di difficoltà che potrà avere pesanti ricadute sui servizi. L’emergenza è stata affrontata solo spostando risorse da una parte all’altra, mettendo speso in difficoltà specialisti costretti ad operare senza le debite competenze, senza però pensare che alla riapertura regolare di quei reparti, prima ridotti, sarebbe rimasta la cronica carenza di personale nei settori di prima linea, che comunque avrebbero dovuto continuare a filtrare ed affrontare la continuazione della pandemia, ridotta sì nella casistica, ma tutt’altro che superata.

Per cui la situazione è vicina al collasso e dallo stato centrale invece di pensare ad investire sui quei servizi di prima linea che non potranno mai avere l’aiuto della sanità privata in quanto non remunerativi per chi investe, si sta continuando a spremere chi rimane proponendo soluzioni che sono peggio del problema, cioè cercando medici a gettone o appaltando a cooperative che finora non esistevano e che si formeranno solo a fini speculativi e con gravi dubbi sulla preparazione dei professionisti o sulla garanzia di erogazione di prestazioni corrette, senza tener poi in conto l’integrazione fra specialisti provenienti da varie realtà.

Ad aggravare ulteriormente la drammatica situazione denunciata, l’esasperazione dei professionisti, accumulata in questi ultimi due anni di emergenza, sta portando ad una vera fuga di Medici Specialisti e anche Infermieri dalle strutture sanitarie pubbliche, per offrirsi al privato o peggio soltanto al pagante (ad es. negli ultimi due anni quasi 25000 medici specialisti pubblici hanno interrotto il loro contratto di lavoro licenziandosi).

Non possiamo che essere solidali con questi operatori della sanità enfatizzando la loro protesta e denunciando a gran voce la volontà politica nazionale di non voler affrontare il problema in modo radicale ed organico a cominciare dalla formazione Universitaria, con numeri chiusi insufficienti ai bisogni della popolazione (senza contare tutti i professionisti che espatriano perché dovunque la remunerazione è migliore); per poi proseguire con il problema delle Scuole di Specialità, con posti insufficienti ai bisogni e che comunque bloccano l’inserimento nel mondo del lavoro di medici formati, che già potrebbero contribuire all’assistenza. Infine continua da parte del SSN, l’esasperazione dell’accentramento sanitario, in grosse strutture super-specialistiche riducendo le risorse e penalizzando il decentramento e la medicina territoriale, che hanno la funzione dell’assistenza primaria e del filtraggio delle problematiche più semplici che non devono arrivare ad intasare i reparti e soprattutto le strutture di primo intervento, emergenza e pronto soccorso.

Pertanto si invita tutta la cittadinanza a solidarizzare con il personale sanitario ed i Medici tutti, premendo su tutte le forze politiche perché la sanità pubblica Italiana, non sia smantellata per speculazione economiche e dissennate politiche di mercato. La salute non deve avere un prezzo, non si compra e non si vende.”

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