Agenzie Fiscali, la protesta continua. Manifestazione nazionale il 6 febbraio a Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Servono interventi su assunzioni, risorse e organizzazione per Agenzia delle Entrate, Dogane e Monopoli.
Il 23 gennaio scorso, in occasione del Fisco-day, i lavoratori delle Agenzie fiscali hanno partecipato in massa alle assemblee che si sono tenute nelle due ore di blocco totale degli uffici, per rivendicare interventi su occupazione, salario e organizzazione.
“Lo stato di agitazione dei lavoratori messo in campo da FP Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp prosegue ora con la manifestazione nazionale del 6 febbraio a Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze per denunciare – dice una nota del Sindacato della Funzione Pubblica della CGIL – e chiedere di risolvere le numerosi criticità che si riflettono negativamente sul lavoro quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori: la mancata assunzione di personale, l’inefficiente organizzazione degli Uffici, indispensabili per la difesa di un fisco giusto che fornisca servizi adeguati ai cittadini e recuperi davvero l’evasione fiscale. Pertanto, al centro delle rivendicazioni ci sono le richieste in merito:
- alla copertura delle drammatiche carenze di personale;
- alla sollecitazione del pagamento del salario accessorio legato alla produttività 2018 e 2019, questo nonostante tutti gli obiettivi relativi alle annualità fissati dalle convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati pienamente raggiunti;
- all’eliminazione del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il Fondo del salario accessorio non confermando i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 mln per le Entrate e 14 mln per le Dogane;
- agli investimenti economico-finanziari necessari ad implementare un moderno modello organizzativo;
- al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro e ad un moderno ordinamento professionale.
Se non cambiano le cose, in questa situazione sarà impossibile contrastare l’evasione fiscale, assicurare, come indicato dal Governo per il 2020, il tesoretto aggiuntivo di oltre 3 miliardi derivante dalla lotta all’evasione fiscale e garantire equità e servizi adeguati ai cittadini ed alle imprese.
I lavoratori delle Agenzie Fiscali non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e sull’occupazione.
I lavoratori delle Agenzie Fiscali, stanno operando con una carenza di personale che non permette ormai nemmeno di coprire i servizi essenziali.
I lavoratori delle agenzie Fiscali vogliono difendere i propri salari ma soprattutto il diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale.
Basta precarietà, basta ritardi, basta con l’inesistente attenzione della politica – conclude il comunicato – sulle drammatiche criticità riguardanti la macchina fiscale e le problematiche dei lavoratori in servizio.
Infine occorre considerare che per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a fronte della Brexit, ci sarà un aumento esponenziale dei controlli dei traffici merci sull’Italia, e l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge”.
FP CGIL Rimini, Claudio Palmetti